«Il mostro», stavolta, era già noto. E non solo perché in zona, Marius Alin Kibedi, romeno, 31 anni, prima o poi lo hanno visto un po' tutti. Come ci si accorge però non di un malvivente (non lo porta scritto in faccia), ma di un normalissimo residente o frequentatore della zona, un tipo a cui dire «buongiorno» e «buonasera», uno come tanti insomma. Kibedi proprio uno qualunque non è. Aveva stuprato una giovane a San Donato nel 2013 ed era stato condannato a due anni. Inoltre nel 2015 era stato accusato di furto con strappo, stavolta a Milano. Quest'uomo è recidivo. L'altra sera, dopo aver bevuto un po', ha notato una ragazza avvenente per strada, le ha messo le mani addosso dopo averla spinta contro il muro, farfugliando frasi sconnesse. E l'avrebbe violentata se lei, fredda e rapida, non l'avesse spinto a terra e inseguito, urlando ai passanti di aiutarla a fermarlo: così un uomo ha tentato invano di acciuffarlo, poi un altro passante lo ha spinto e fatto cadere a terra. Ad assistere alla scena un tassista che ha chiamato poi la polizia. Sul posto sono quindi arrivate le volanti del commissariato Ticinese che lo hanno arrestato.
Una volta interrogato, in questura, lui non ha esitato a confermare in toto la versione della sua vittima. «La ragazza era bella, vestita di nero, camminava in viale Liguria - ha spiegato Kibedi alla polizia -. Era distratta, stava usando il cellulare. Non so cosa mi sia preso, l'ho fermata, l'ho spinta e ho cominciato a toccarla».
Tutto è accaduto intorno alle 21.30 di mercoledì, all'uscita della fermata della metropolitana «Romolo». La ragazza, 28 anni, una volta tra le grinfie del suo aggressore lo ha inseguito verso l'Alzaia Naviglio Pavese.
Le tensioni create dagli stranieri in città non accennano a fermarsi, anzi aumentano di giorno in giorno. Durante la giornata «nera» di mercoledì, prima della violenza c'erano già stati infatti ben tre aggressioni e gesti violenti commessi da extracomunitari. All'alba in corso Como un gambiano di 20 anni aveva tentato di scippare una donna e il fidanzato gli aveva sferrato un pugno. Lo stesso, ma a parti invertite, rifilato intorno alle 17 da un altro gambiano, stavolta 27enne, a un italiano che, in via Durini, si era rifiutato, dopo la richiesta dell'africano, di consegnargli le chiavi dell'auto. Intanto nel primo pomeriggio un nigeriano di 24 anni che staziona insieme ad altri richiedenti asilo nei giardinetti di piazza Luigi di Savoia, armato di una mazza d'acciaio, senza ragione aveva sfasciato i vetri delle auto nel parcheggio a pagamento di piazza Duca d'Aosta. Dopo averne devastate due ed essere salito in piedi sui cofani, il giovane clandestino è stato fermato da due militari e quindi arrestato dai poliziotti del commissariato Garibaldi Venezia. Ieri il pm di Milano Maura Ripamonti ha chiesto la convalida dell'arresto e il carcere per il romeno.
Intanto l'onorevole Paolo Grimoldi, deputato della Lega Nord e segretario della
Lega Lombarda., ha chiesto ancora una volta la castrazione chimica senza la quale a suo dire «è impossibile fermare questa emergenza stupri». «Altrimenti gli stupratori faranno poco carcere e potranno aggredire altre donne»
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