Boeri accusa il Pd: «Io sto con Renzi, questo apparato è chiuso e vecchio»

Boeri accusa il Pd: «Io sto con Renzi, questo apparato è chiuso e vecchio»

La caccia è aperta e si chiude fra cinque giorni. Caccia ai voti. A tutti i voti: quelli degli elettori che domenica si sono tenuti alla larga dai seggi della sinistra, e anche quelli che sono già andati a votare per scegliere il candidato premier. Fra questi 400mila, poi, ce ne sono 61.778 che potrebbero essere decisivi: sono i voti che ha raccolto in Lombardia Nichi Vendola, - un discreto risultato personale, soprattutto a Milano. Consensi teoricamente in libera uscita. Mentre leggono e rileggono i risultati, con un po' di insofferenza per i ritardi nello spoglio nazionale, nel quartier generale di Matteo Renzi si dicono convinti che il consenso del leader di Sel, sponsorizzato a Milano dal sindaco Giuliano Pisapia, non sia destinato automaticamente a riversarsi sul segretario Pd Pierluigi Bersani. È la «novità» la parola chiave, e sul nuovo il sindaco di Firenze è più attrezzato del rivale. Anche se (o forse proprio perché) a Milano combatte praticamente da solo contro un interno partito (e sindacato), dal momento che dalla sua parte non si sono schierati alla fine né parlamentari né consiglieri regionali (salvo Alessandro Alfieri) né piccoli e grandi notabili del partito. Non a caso i risultati migliori dei «rottamatori» sono ottenuti nell'hinterland (a Cernusco Comune di Eugenio Comincini, c'è stato il record).
Renzi è convinto di poter attrarre gli elettori di Vendola: quelli «più legati al voto d'opinione, da Milano alla Puglia passando per Roma - ha detto ieri - faranno ciò che vogliono loro, non ciò che suggerisce Sel». Che possa attrarre anche una fetta di «vendoliani» è anche l'idea che si è fatto l'assessore Stefano Boeri, che nel 2010 era l'avversario di Pisapia alle primarie per Palazzo Marino. «Vorrei che Vendola, che ha una grande responsabilità, aspettasse a schierarsi - ha scritto - Si tratta di capire dove sta l'innovazione, dove stanno le idee migliori per governare l'Italia. Io penso stiano con Renzi». Apriti cielo, le reazioni sono state molto contrastanti.

Eppure Boeri ha confermato: «Confrontando i due programmi di Governo considero quello di Renzi più vicino ai miei valori» - intanto - ma poi ha rincarato: «Sono preoccupato dall'effetto di rivalsa e consolidamento che una vittoria di Bersani (che personalmente apprezzo e stimo) procurerebbe sul vecchio autoreferenziale apparato nazionale e locale del Pd abituato a cacciare il “nemico interno” (bastava vedere ringhiare la Bindi, o leggere Filippo Penati)».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica