Bolle tra Onegin e Boléro Grandi coreografi nella stagione della Scala

Apre lo "Schiaccianoci" firmato Balanchine poi spettacolo di Nureyev e il Tokyo Ballett

Bolle tra Onegin e Boléro Grandi coreografi  nella stagione della  Scala

Il gigante musicale del balletto sempre in testa, Ciajkovskij, coi suoi stupendi «La Bella addormentata nel bosco» - giugno e luglio dell'anno prossimo - e «Onegin», si va a ottobre e novembre, quando sul palcoscenico saliranno Roberto Bolle con Marianela Nunez. A parte i (super) classici del genere sotto i riflettori - che al pubblico non vengono mai fatti mancare - la nuova Stagione di balletto 2018-2019 del Teatro alla Scala (sette produzioni e nove spettacoli) si annuncia foriera di novità e personaggi. È stata presentata ieri dal Sovrintendente e direttore Artistico Alexander Pereira e dal direttore del Corpo di Ballo Frédéric Olivieri.

Ecco, per cominciare: c'è la famosa firma di George Balanchine per un balletto che nella sua versione non è mai stato messo in scena in Italia, «Lo schiaccianoci» con cui viene inaugurato il programma annuale. Non solo grandi collaborazioni - del resto con il Balanchine Trust si ricordano pure «Sogno» e «Jewels» - anche nuove creazioni collegate alla musica da camera. Vedi il lavoro dell'artista eclettico Angelin Preljocaj; suo è lo spettacolo con le musiche di «Winterreise» sui Lieder di Franz Schubert (gennaio, febbraio e marzo 2019). E ancora, grandi nomi come Wayne McGregor, per esempio: il suo ingresso nel cartellone vuol dire il debutto scaligero e nazionale di «Woolf Works», pluripremiato successo al Royal Opera House Covent Garden. Una storia sulle due punte ispirata al mondo umano e artistico e letterario della scrittrice Virginia Woolf sulle note del compositore Max Richter. Protagonista sarà Alessandra Ferri accanto a Federico Bonelli, «principal» del Royal Ballett. E a proposito di figure mitiche del palcoscenico scaligero, torna «La bella addormentata» versione Rudolf Nureyev a dodici anni dall'ultima volta (in programma giugno 2019); étoile Svetlana Zakharova e ospite Polina Semionova. E ancora Zakharova nel ruolo di «Giselle» (settembre), nella ripresa di Yvette Chauviré e la coreografia di Coralli-Perrot. Un gran finale con un trittico formato da «Symphony in C», «Jiri Kyliàn» con Mozart per «Petite Mort e Béjart con Ravel per il «Boléro» (a novembre del prossimo anno con Bolle). Di più: un ampio spazio dedicato al Giappone, «The Kabuki».

Con quattro rappresentazioni a luglio del prossimo anno la Scala ospita Tokyo Ballet, una delle più importanti compagnie, ensemble accademico in grado di proporre al pubblico giapponese il grande repertorio ottocentesco, diffondendo una cultura europea facendola propria, e richiesta a livello internazionale anche per l'alto numero di coreografie moderne e contemporanee originali.

Le relazioni della Scala con il Giappone hanno portato a una costante presenza alla Scala del Tokyo Ballet, dal 1986 fino al 2010, quando proprio alla Scala si è voluto celebrare la settecentesima recita in tournée all'estero del Tokyo Ballet, con una rappresentazione straordinaria di «The Kabuki». Accanto a un programma misto in definizione, il Tokyo Ballet torna alla Scala proprio con questo lavoro, tra i più noti e acclamati, che Maurice Béjart destinò proprio a questa Compagnia.

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