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Via Borgogna, sotto accusa le «anomalie» del progetto

Il Comitato chiederà una perizia del tribunale per bloccare il cantiere. «Ignorata la sicurezza»

Mimmo di MarzioUn provvedimento d'urgenza per la nomina di un perito del tribunale che metta ai raggi X il progetto dell'infelice parcheggio infelicemente approvato dalla Giunta Pisapia. Sarà questa la prima mossa del neonato Comitato in difesa di via Borgogna riunitosi ancora una volta ieri sera. E proprio sulla conformità del progetto, che già ad un primo esame presenterebbe diverse anomalie, punterà la battaglia legale del Comitato che si oppone all'inutile cantiere che dovrebbe paralizzare via Borgogna per almeno tre anni. «A parte la presenza di insediamenti archeologici già rilevati in via Borgogna - dicono i tecnici del Comitato - esiste una questione molto seria relativa ai rischi per la staticità dei fabbricati adiacenti allo scavo, che sarà profondo circa 15 metri. Abbiamo già avuto accesso agli atti dei Vigili del Fuoco e abbiamo già riscontrato alcuni vizi, ad esempio il fatto che sono assenti i riferimenti agli edifici vicini che superano i 32 metri di altezza. Esiste una norma di legge che prevede, in caso di fabbricati di altezza superiore ai 24 metri, una distanza minima di accessibilità all'edificio di almeno tre metri e mezzo». Tali requisiti non sarebbero stati rispettati nel progetto di «Expo Borgogna Parking approvato». «Stiamo verificando tutti i passaggi dell'iter della pratica che fu presentata nel 2007 e non venne mai approvata dalla Conferenza dei servizi fino al 2013, quando ebbe un «parere di conformità condizionato» che non tengono conto della sicurezza degli edifici. La questione della staticità risulterebbe non di poco conto poichè agli atti mancano verifiche sul possibile impatto dell'ingente scavo rispetto a edifici costruiti negli anni Cinquanta e quindi con fondamenta obsolete rispetto ad oggi. E la prova inquietante delle mancate verifiche è nel testo della lettera inviata un paio di settimane fa ai condomini di via Borgogna dallo Studio Architetti Associati Santarelli Proietti - in rappresentanza dei costruttori - in cui si chiede ai residenti di fornire «una copia della documentazione sul fabbricato in vostro possesso, ovvero progetto originario, progetto strutturale, piante catastali, relazioni tecniche, fascicolo del fabbricato». Queste richieste urgenti dimostrerebbero, incredibilmente, che a sole due settimane dall'inizio degli scavi i costruttori ignorino le condizioni strutturali degli edifici di via Borgogna. Ma la questione sicurezza si allarga allo stesso cantiere e riguarda l'esigua distanza delle palizzate, appena un metro e mezzo, dagli ingressi e dalle uscite degli edifici. Tra questi c'è il grattacielo di 12 piani Bryan&Barry Building che accoglie circa 4.500 persone al giorno.

«Nel progetto mancano sia spazi a norma per l'evacuazione in caso di incendio, sia per l'accesso di mezzi di soccorso e vigili del fuoco - fa presente uno dei legali del Comitato - Ovviamente faremo immediata istanza alle istituzioni».

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