Tra Borsa e Cordusio un'oasi del cibo

Per reagire alla crisi, il cuore finanziario di Milano sta sostituendo le boutique con bar e ristoranti

Tra Borsa e Cordusio un'oasi del cibo

Via Orefici, via Torino, via Spadari: un fiato l'una dall'altra, eppure basta un passo che svolta l'angolo e la luce cambia. Via Spadari e la continuazione via Santa Maria Segreta sono all'ombra. Vi si incontra un vuoto, una mancanza, come se il Cordusio fosse un fiume che qui va in secca. «In secca c'è andato a poco a poco. Quando arrivai qui diciasette anni fa la vita era frizzante, la clientela facoltosa e il piacere dell'acquisto raffinato» racconta Jelly della profumeria in via Spadari. Chiuderà il 31 marzo per lasciar espandere la farmacia limitrofa: la profumeria non funziona, come dimostra la chiusura dell'altra, Mariannaud, all'inizio di via Santa Maria Segreta.

Jelly ha 70 anni e conoscendo il mestiere si è rivolta subito a quella che definisce «la via dei profumi», ovvero Brera. «La città funziona a zone che si specializzano in un determinato prodotto. Via Spadari e via Santa Maria Segreta sono diventate strade del cibo». E il food è eccellente: Peck, Ladurée, Noberasco con uova di Pasqua giganti fatte solo di frutta essiccata. «Il cibo qui è di casa, ma non ai livelli che la strada meriterebbe soprattutto in vista di Expo - conferma Elena Ugonia Noberasco -. Abbiamo costituito l'associazione Spadari - via del Gusto per lanciare la strada prima di maggio: ci vogliono luci, piante e attrazioni. Quando abbiamo aperto tre anni fa c'erano pochi clienti milanesi, ma ora arrivano i turisti, soprattutto di sabato, quindi dovremmo pensare a una strategia sui giorni e gli orari d'apertura».

Che il vicino Cordusio sia vivo non dipenderà dal fatto che bar, tabaccherie e altri esercizi commerciali sono aperti anche di domenica e fino a tarda ora? Oggi il turismo globale è abituato a una metropoli no stop. Se via Spadari e Santa Maria Segreta vogliono passare da vecchie strade milanesi a giovani attrazioni internazionali devono pensarci. «Confido molto in Expo. Via Santa Maria Segreta è spenta, dopo Natale non ho più visto nessuno entrare in negozio ma sono pronta ad investirci ancora» dice Alessia del negozio Antichità Santa Maria Segreta. L'allarme arriva ancora una volta da una negoziante che vende gioielli e bijoux, settore critico, anche se è di prossima apertura un laboratorio di ambra e oro gestito da russi. Niente allarme per la Piadineria. «Abbiamo un altro punto vendita in via Torino che chiude alle 17. Qui andiamo fino alle 20 perché la gente entra fino a tardi» a riconferma che milanesi e passanti vivono queste strade come punto di ristoro.

In via Gaetano Negri è di prossima inaugurazione «Il Baccanale» ristorante e rosticceria, mentre al posto di un bar aprirà una panineria in Santa Maria Segreta.

«La zona è vivace all'ora di pranzo ma nel pomeriggio non passa nessuno» annota Raffaele Acampora dell'alimentari Mandara. Eppure subito al di là del caseggiato il passeggio di Milano spopola. I commercianti di via Spadari e Santa Maria Segreta scommettono di portarlo anche in questa zona stanca.

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