Boschi contestata: «Il sì conta molto su Milano»

La ministra ospite d'onore di un incontro a senso unico: tutti d'accordo. Ma irrompe il «no»

Alberto Giannoni

«È giusto votare sì perché decidiamo il futuro dei prossimi 30 anni». «La riforma fa bene al Paese». O ancora: «Come ha detto chi mi ha preceduto...». Tutti d'accordo sull'imminente referendum: «Basta un sì». Non è stato il massimo della vivacità l'evento più importante della festa dell'Unità milanese, l'incontro con la ministra Maria Elena Boschi. Ma non si può certo dire che non sia stato vivace per colpa dei protagonisti: all'incontro con il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi hanno partecipato infatti la senatrice Marilena Adamo, la costituzionalista Marilisa D'Amico, la ex vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, altra giurista, e l'imprenditrice Laura Botta dei Giovani di Confindustria. Ospiti di una certa caratura, insomma, ma dibattito a senso unico. D'altra parte il segretario del PdPietro Bussolati aveva spiegato che si sarebbe trattato di una «festa partigiana». E per il sì era anche Santo Minniti, giovane presidente del municipio 6, che sul palco dello Scalo Romana si è presentato vestito insieme alla giovane moglie, entrambi con gli abiti da cerimonia, srotolando un cartello con scritto «Santo e Selene: Basta un sì». La ministra ha abbracciato gli sposi mentre la platea ha accompagnato la scena con un applauso.

Purtroppo per il Pd, il clima di festa è durato poco perché poco dopo il «no» ha preteso il suo spazio e se l'è

preso, sotto al palco, con una contestazione indirizzata alla ministro considerata artefice della discussa riforma. Il clima insomma si fa teso a sinistra e difficile per il Pd. E la ministra ammette: «Conto molto su Milano».

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