Botte nel Pd e baruffe in Regione La sfida elettorale fa litigare tutti

Tensioni trasversali aspettando il risultato del voto (66 Comuni in Lombardia) Maroni in retromarcia. Grana per i Democratici: i poteri degli assessori-candidati

Vigilia elettorale di tensione nel Pd e nel centrodestra. La sinistra costituisce il «Consiglio degli 11», una squadra di garanti delle primarie per Palazzo Marino, ed è già polemica sui componenti, tra i quali Gad Lerner e don Gino Rigoldi. Scoppia anche il caso degli assessori comunali decisi a candidarsi: accanto a Pierfrancesco Majorino, si parla anche della vicesindaco, Ada Lucia De Cesaris, e di Pierfrancesco Maran. Come accaduto in passato, la richiesta per gli aspiranti candidati è di dimettersi o autosospendersi.

Intanto continua lo scontro tra Forza Italia e Roberto Maroni. «Le mie sono iniziative politiche» si difende il presidente della Regione, accusato di decidere tutto da solo. Maroni parla anche di scelte tecniche nella governance di Pedemontana. Replica Mariastella Gelmini: «Non ci racconti favole.

Sulle recenti nomine dei vertici delle Ferrovie Nord, non ha disdegnato le ingerenze della politica per riciclare uno dei suoi collaboratori». E il presidente del consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, Ncd: «Se il governatore diventa anche lui un giovane padano, queste sono le conseguenze».

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