Brebemi, Formigoni vince il primo «round»

La soddisfazione del governatore spenta dal fallimento della gara per Alitalia: «Purtroppo era previsto»

La speranza è che sulle infrastrutture prevalga il buon senso, ma la paura è che a vincere siano la debolezza del governo, la fragilità della sua maggioranza e i diktat della sinistra radicale. Così, per un sì (ancora provvisorio) alla BreBemi ecco il fallimento della gara Alitalia a creare preoccupazioni alla Lombardia. La responsabilità finale è nelle mani del premier, Romano Prodi, e dei suoi ministri, inclusi quelli della sinistra estrema. Inevitabile temere che il partito del no si metta sulla strada delle infrastrutture e della direttissima Brescia Bergamo Milano, anche perché alla Camera Rifondazione, Comunisti italiani, Verdi e Sinistra democratica hanno votato contro. Dopo la commissione Ambiente, la sfida passa alla Bilancio e poi al Senato, dove in commissione lavori pubblici il passaggio non sarà facile.
Roberto Formigoni, molto critico per il caso Alitalia («è il fallimento politico del governo che non ha tenuto conto dei veri problemi della compagnia»), preferisce sfoggiare ottimismo sulla BreBemi. «L’atteso sì della commissione della Camera alla convenzione tra la nostra Cal, la società Pedemontana e la Brebemi, dimostra che il nostro pressing ha funzionato, funziona e funzionerà» commenta il presidente della Regione Lombardia, soddisfatto dell’approvazione delle convenzioni autostradali tra Anas spa e le concessionarie Pedemontana Lombarda e Brebemi. «Quello che è accaduto - aggiunge - dimostra che funziona soprattutto lo schema di gioco che abbiamo attuato: pressing dal basso e attacco a due punte: Di Pietro e Formigoni. Uno schema che continueremo ad attuare».
Nonostante l’alleanza tra il ministro e il Pirellone («ha avuto la meglio la maggioranza che potremmo definire delle infrastrutture» commenta l’assessore Raffaele Cattaneo), i parlamentari del Prc, del Pdci e di Sinistra democratica non promettono bene e rischiano di essere determinanti al Senato, dove si voterà tra breve. Attacca la Lega con Ettore Pirovano: «L’ignoranza dell’estrema sinistra italiana comincia a diventare un insulto per la gente del nord». Critico il presidente dei deputati di An Ignazio La Russa: «Solo il senso di responsabilità della Cdl ha consentito che il governo non andasse in minoranza».
Allarmante per i destini di Malpensa è anche la crisi Alitalia. Formigoni non nasconde le difficoltà ed esclude anche l’ipotesi di una compagnia del Nord: «Nessuno può muoversi di fronte a un cadavere tenuto in vita. Come purtroppo avevo previsto, è una gara partita con grande presunzione e che rimane senza concorrenti. Si sono persi dei mesi, si sono fatti scappare acquirenti possibili e figuriamoci ora che cosa potrà accadere». Secondo Formigoni «resta vivo lo scenario della privatizzazione, è fallito soprattutto il romanocentrismo della compagnia».

Il presidente dice no a «un ulteriore commissariamento perché sarebbe solo buttare via le risorse del Nord, che resta l’asset di Alitalia perché il mercato reale e potenziale del Nord è l’unico valore rimasto alla compagnia».

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