Chiara Campo
Segnalazioni, foto-denunce, proteste. La pagina Facebook di MuoverMi in pochi mesi ha raccolto quasi 750 automobilisti attivissimi e infuriati con il Comune che allarga le ciclabili (riducendo le corsie a «budelli»), investe sull'«urbanistica tattica» che rende le piazze multicolor ma taglia i parcheggi, insiste su Area B e autovelox «trappola». Il movimento MuoverMi è politico, punta a candidarsi con una lista civica alle elezioni comunali del 2021 e si prepara alla prima protesta di piazza in un luogo non casuale: davanti a Palazzo Marino, l'appuntamento è fissato per lunedì 10 febbraio alle ore 17. Se è vero che Milano si piazza (secondo il rapporto «Mal'aria» pubblicato ieri da Legambiente) al secondo posto dopo Torino nella classifica delle città che nel 2019 hanno sforato più volte i limiti delle polveri sottili, insieme a Frosinone, Padova, Torino e Treviso ha già superato le soglie del Pm10 diciotto volte da inizio anno, e negli ultimi dieci anni ha centrato 890 giorni off limits (è come se ogni cittadino avesse respirato per quasi due anni e mezzo aria inquinata), secondo i fondatori di MuoverMi continuare a concentrarsi sul traffico per risolvere l'emergenza smog «non è la soluzione, tanto più - ironizzano Franco Puglia, membro del consiglio direttivo, e il presidente MuoverMi Edoardo Dubini - vedremo come ogni anno che il 16 di aprile, quando si spengono le caldaie, magicamente le polveri sottili torneranno entro i limiti. L'inquinamento da auto non secondo noi ma secondo fonti qualificate come l'Ispra incide per il 25% sulla qualità dell'aria». Semmai, sottolinea Puglia, «il traffico a Milano oggi è ben lontano dalle immagini degli anni '90 ma a causa di ciclabili larghe e scarsamente utilizzate o di cantieri infiniti in molte vie le macchine sono costrette a rimanere incolonnate, bisognerebbe rendere più fluida la circolazione, questo permetterebbe di ridurre anche la quota di Pm10 prodotta dai motori». La manifestazione in piazza Scala sarà preceduta il 7 febbraio da un volantinaggio in piazza Buonarroti dove i cantieri per la nuova pista ciclabile sono bloccati da sette mesi. E «da qui in avanti contiamo di organizzare presidi negli altri punti della città dove l'inefficienza della giunta ha impatti negativi sulla mobilità. Per non parlare delle buche stradali».
L'assessore Marco Granelli ha presentato giorni fa il bilancio di previsione 2020 per il settore Mobilità. Grazie alla manovra delle tariffe Atm avviata lo scorso luglio (con il contestato aumento del biglietto da 1,5 a 2 euro) il Comune conta di incassare dai biglietti 81 milioni di euro in più rispetto al 2019. Dalla vendita dei ticket d'ingresso in Area C entreranno 34 milioni di euro, ben più dei 29,7 incassati nel 2016 o i 29,8 del 2017. Tanto che il consigliere Pd Carlo Monguzzi ha azzardato una proposta choc: alzare il prezzo da 5 a 7 euro per «convincere più automobilisti possibili a non usare la macchina». Ma il presidente Dubini contesta: «Forse vogliono una città morta. Area C che ha creato due Milano e lo stesso sta facendo Area B rispetto all'hinterland. Non possiamo alzare un confine, Milano non può diventare Amsterdam o Berlino, noi abbiamo un sistema produttivo che regge l'economia e deve poter circolare più liberamente. É vero che è cresciuto il traffico dei furgoncini delle consegne ma chiudendo o restringendo strade si intasa il traffico e si alimenta, sì, l'inquinamento». Il messaggio che il movimento lancerà in piazza? «A favore della libertà di movimento e contro il cambio auto per imposizione. A parità di mezzi quelli dei milanesi sono svalutati rispetto al resto d'Italia» visto che le categorie vietate in Area B saranno gradualmente estese.
E Dubini ricorda al sindaco Sala che «pochi girano solo per divertimento, l'auto serve per lavorare. Vedremo come spenderanno gli 80 milioni in più incassati con gli aumenti Atm, per ora il tram si aspetta anche per mezz'ora».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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