C'è una pallavolo da Serie A ma Milano è da retrocessione

La Powervolley anche quest'anno giocherà a Busto Comune: «Al Palalido lavori fermi. C'è un problema...»

Antonio Ruzzo

Milano va a rete e prova a schiacciare. E nella sala Alessi di Palazzo Marino la Powervolley Revivre si presenta a quello che dovrebbe e vorrebbe essere il suo pubblico anche se la casa non sarà neanche quest'anno quella storica del Palalido ma il palazzetto Yamamay di Busto Arsizio. La grande pallavolo che ha fatto e continua a fare la storia di questa città nella lega maggiore del volley è da anni in sala d'attesa. Il sogno è quello di tornare a giocare in città ma visto come stanno andando le cose in piazza Stuparich è un sogno che per ora (e forse per qualche anno ancora) rimarrà nel cassetto. Il Palalido ma anche molti altri impianti in città sono un problema: «Non siamo all'altezza- spiega il sindaco Giuseppe Sala- La città in questi anni è cresciuta, offre servizi di primissimo ordine ma per quanto riguarda l'impiantistica sportiva non è allo stesso livello. Dobbiamo sicuramente fare meglio e di più anche perché la richiesta di sport da parte dei milanesi continua a crescere. Soprattutto per quanto riguarda la pallavolo. Martedì incontrerò il presidente del Coni Giovanni Malagò e parleremo anche di questo. Ma è chiaro ad oggi gli impianti sono quello che sono e bisogna ripartire».

Così la nuova stagione della Powervolley Revivre continuerà «in trasferta». Continuerà nel segno di una passione che non finisce mai e che è una linea continua tra storia e futuro. Una passione che incrina la voce al Presidente Lucio Fusaro, uomo d'azienda ma soprattutto uomo di sport: «Il progetto di riportare questa squadra in serie A nato qualche anno fa durante la cena di ex giocatori di Milano che ancora oggi, ogni lunedì sera, si ritrovano per una partitina: Uè pirla... mi han detto Tu che hai fatto i danè...perché non riporti la grande pallavolo in città?. Ma gli investimenti non bastano. Serve un progetto. L'altra sera in campo avevamo tre ragazzi che messi insieme non superavano i sessant'anni. Questa è la Powervolley 2.0, si riparte da qui perché preferisco perdere con i giovani in campo che non vincere con i quarantenni». Milano prova a schiacciare quindi ma il muro la butta di là. Non è facile metter giù la palla: «Il problema del Palalido c'è ed è giuridicamente rilevante- spiega l'assessore allo sport Roberta Guaineri- Stiamo aspettando un perizia del tribunale per verificare lo stato dei lavori che al momento sono terminati al 65 per cento. Finché non arriva una soluzione giudiziaria i lavori non ripartono...». Ed è un peccato. Perchè Milano è una delle città con più tesserati e la Powervolley al Palalido sarebbe un traino straordinario.

«Noi siamo pronti ed aspettiamo che la città risolva i suoi problemi- spiega Carlo Magri, presidente della federazione di Pallavolo- Siamo pronti a portare i nostri eventi e i valori di uno sport che è sano e positivo. E che anche grazie alle imprese della nazionale a Rio oggi ha un seguito che non ha nulla da invidiare al calcio...».

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