Caccia all’uomo in metrò Linea bloccata per mezz’ora

Momenti di tensione in porta Venezia: i ghisa cercano di fermare due borseggiatori maghrebini fuggiti nei tunnel. L’inseguimento è avvenuto tra Lima e Pasteur e l’Atm è stata costretta a togliere la corrente

Caccia al ladro, non a Monte­carlo, ma assai più prosaica­mente lungo i tunnel della li­nea 1 della metropolitana, do­ve i ghisa hanno braccato un pa­io di borseggiatori magrebini. I ladruncoli, più svelti e sguscian­ti delle anguille, sono stati rag­giunti un paio volte e un paio di volta sono riusciti a divincolar­si. Fino a riuscire a dileguarsi. Mentre l’intera linea rimane bloccata per una mezz’oretta per evitare incidenti sia alle guardie sia ai ladri.

Ieri con la maratona, la chiu­sura della città alle auto e le nu­merose manifestazioni orga­nizzate in centro, moltissimi milanesi si sono spostati con i mezzi pubblici. Attirando così altrettanti borseggiatori che, proprio nella calca, riescono a «lavorare» meglio. Per questo le forze dell’ordine vengono puntualmente mobilitate per aumentare la sorveglianza. Ieri in particolare una pattuglia «Pu­ma », tre ghisa in borghese del Nucleo Tutela Trasporto Pub­blico che assicura la sicurezza su tutti i mezzi sotterranei e di superficie, era in servizio alla fermata di porta Venezia. Nel gabbiotto degli operatori Atm, gli agenti potevano osservare attraverso i monitor i movimen­ti su accessi, scale e banchine e verso le 12.20 hanno individua­to due magrebini, vecchie cono­scenze del nucleo.

Gli agenti si sono precipitati giù a prenderli ma quando si so­no avvicinati sono stati a loro volta riconosciuti. Il primo ma­grebino è riuscito subito ad al­lontanarsi infilandosi nella gal­leria, il secondo è stato afferra­to ma è riuscito a divincolarsi, gettarsi sui binari e infilarsi a sua volta nel tunnel, nella dire­zione opposta. I treni della li­nea 1 ricevono però energia dal­le rotaie e il fuggiasco correva seriamente il rischio di rimane­re fulminato. I ghisa hanno av­vertito la centrale di togliere la tensione tra Pagano e Pasteur, la linea è rimasta poi bloccata fi­no alle 12.40, quindi hanno chiesto rinforzi e si sono lancia­ti all’inseguimento.

Lungo il tunnel uno dei due è stato nuovamente raggiunto, ma ancora una volta è riuscito a sgusciare via perdendosi nel buio. La corsa è proseguita fino a Lima, da una parte, e Palestro dall’altra, dove gli inseguitori sono usciti sulle banchine riu­nendosi con i colleghi scesi nei mezzanini. Ma dei due magre­bini non c’era più traccia. Era­no riusciti a farla franca, mi­schiandosi tra la folla.

Anche perché gli agenti intervenuti avevano solo delle descrizioni, abiti e connotati, tutto somma­to abbastanza generiche: giova­ni, snelli, carnagione olivasta, capelli neri, jeans e giubboti. Come dire, l’anonimato assolu­to. Così nella consueta gara quotidiana, questa volta ha vin­to la lepre.

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