È caccia allo sponsor per piazze e giardini. Censura sui marchi auto

Il Comune accetterà solo le aziende "green". E dal 15 giugno si torna a pagare l'Area C

È caccia allo sponsor per piazze e giardini. Censura sui marchi auto

Caccia allo sponsor per rigenerare piazze, parchi, giardini, marciapiedi e strade. Il Comune lancerà un avviso pubblico per raccogliere progetti e fondi da parte dei privati, un sistema già avviato da anni per la manutenzione delle aiuole che si estende quindi a molteplici scenari. Una partnership da cui le società potranno trarre qualche visibilità, apponendo una targa col nome, ma che farà comodo soprattutto all'amministrazione che ha già stimato di incassare circa 500 milioni in meno nel 2020 come «effetto Covid», tra tassa di soggiorno azzerata, minori entrate dalle multe, mancati dividendi Sea o drastico calo dei biglietti Atm, tanto per citare. Nella delibera con cui la giunta ha dato il via libera all'avviso pubblico si precisa però che il Comune «a suo insindacabile giudizio» si riserva di «rifiutare qualsiasi proposta di sponsorizzazione», ad esempio - giustamente - se sussista un conflitto di interesse tra l'attività pubblica e quella privata oggetto della sponsorizzazione o «se esista un possibile danno all'immagine del Comune o delle sue iniziative». Sono escluse proposte di sponsorizzazione «riguardanti propaganda di natura politica, sindacale, filosofica e religiosa. É vietata la pubblicità diretta o collegata alla produzione o distribuzione di tabacco, superalcolici, materiale pornografico, a sfondo sessuale, inerente armi, nonché i messaggi offensivi, incluse le espressioni di fanatismo, razzismo, odio o minaccia o comunque lesive della dignità umana». Ma c'è un passaggio che sembra dettato dalla solita ideologia ambientalista, e rischia di aprire un dibattito sugli sponsor eventualmente bocciati: è vietata infatti anche la pubblicità diretta o collegata a «brand automobilistici non coerenti con le policy di sostenibilità ambientale promosse dal Comune». In base a cosa e chi giudicherà se il marchio di auto non abbastanza green? «Bene che si rinnovi a tradizione di sponsorizzare le piazze, meglio se si introducessero risposte più veloci - premette il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale -. Il bando segna l'avvento del controllo preventivo della pubblicità sulle auto, la censura di compatibilità ambientale è una novità assoluta nel mondo delle fesserie politically correct. Per poter sponsorizzare un aiuola le aziende e i concessionari dovranno farsi un esame di coscienza ambientale e rispettare i dettami green dei talebani anti auto di Palazzo Marino. L'esito è scontato: per non essere bollati i marchi rinunceranno a contribuire ai progetti». L'assessore al Bilancio Roberto Tasca ha presentato le linee di indirizzo come «un passo avanti nel percorso di rigenerazione urbana attraverso la partnership con i soggetti privati».

E sono scattate proteste (ovviamente di segno opposto) tra comitati e consiglieri anti auto e chi difende la libertà di movimento, tanto più nel momento in cui non solo i mezzi sono contingentati ma poco usati dai cittadini che ancora non si fidano, sull'ordinanza firmata due giorni fa dal sindaco. L'atto prevede che da mercoledì saranno riaccese le telecamere sulle ztl e sulle aree pedonali, che Area C resterà sospesa fino al 14 giugno e Area B fino a nuova comunicazione e la sosta sulle strisce blu resterà libera entro la Cerchia filoviaria (90/91) fino al 14 e fuori fino a nuova data. I Genitori Antismog avrebbero voluto Area B e C riaccese dal primo giugno e quindi bocciano il provvedimento: «É un liberi tutti alle auto».

Idem il consigliere ambientalista del Pd Carlo Monguzzi: «Lo stop ad Area B è veramente un grosso errore, possiamo e dobbiamo fare tante piste per le bici, ma se poi il ciclista pedala inalando ciò che esce dal tubo di scappamento di un furgone Euro 0, abbiamo fatto una bella frittata». Il centrodestra protesta. Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale chiede di tenere spente le telecamere «almeno fino a settembre, l'accensione dal 15 sarà un danno per commercio e lavoratori».

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