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Le caldaie restano spente fino al 3 novembre. Ed è allarme imprese

Assolombarda: "Fermare il caro energia. Molto preoccupati per il calo degli ordini"

Le caldaie restano spente fino al 3 novembre. Ed è allarme imprese

Slitta ancora il via libera all'accensione dei riscaldamenti. La data era stata già spostata dal 15 al 29 ottobre e ieri il sindaco Beppe Sala firmerà oggi l'ordinanza che rinvia il permesso al 3 novembre. «Visto che il tempo è buono si possono tenere spente le caldaie fino al 2 compreso, con il duplice obiettivo di risparmiare e non inquinare» ha sottolineato. Stessa misura dovrebbe riguardare i mezzi Atm.

E il caro energia, insieme al calo degli ordini, sta mettendo in allarme Assolombarda. Il presidente Alessandro Spada è «molto preoccupato» per lo stato di salute delle imprese. L'ultimo booklet economia a cura del Centro studi dell'associazione degli industriali lombardi denota che le prospettive per l'economia regionale sono «in progressivo peggioramento, all'interno di uno scenario di indebolimento globale ed europeo più marcato del previsto» e a settembre è scesa ancora la fiducia, si sono ridimensionati «pesantemente» gli ordini e si riducono le aspettative di imprese e consumatori per l'ultima parte del 2022. «C'è un pesante calo degli ordini da quest'estate - avverte Spada -. Il prezzo che le nostre aziende pagano per l'energia elettrica è quattro volte quello pre Covid mentre il costo del gas è aumentato di dieci volte in due anni. Le forti pressioni sui costi incidono negativamente sul nostro territorio, traino dell'economia italiana, con il rischio di colpire ulteriormente la produzione. Occorre contrastare subito gli effetti di inflazione e rincari. Da tempo segnaliamo questo allarme che, se non contrastato adeguatamente, può portare alla chiusura di molte imprese mettendo in pericolo posti di lavoro». La frenata sugli ordini riguarda sia il mercato interno sia (e soprattutto) quello estero, al di sotto dei livelli del 2021, e anche le attese di domanda e produzione per l'inverno scendono sui minimi di fine 2020. Oltre la metà delle imprese manifatturiere dichiarano ostacoli alle esportazioni, e nei servizi il calo della fiducia a settembre è anche più accentuato (dopo una tenuta maggiore in estate grazie allo slancio del turismo). Tra i settori più dinamici nel 2021 rispetto al 2019 e anche nella prima metà del 2022 ci sono in compenso l'Alimentare (+13,8%) e l'Elettronica (+12,7%).

Sul caro energia interviene anche l'assessore regionale alle Attività produttive Guido Guidesi, facendo pressing su Ue e nuovo governo: «Sul contenimento dei prezzi del gas ci aspettiamo dall'Europa che si passi finalmente si passi dagli annunci ai fatti, dall'esecutivo interventi rapidi come misure sul credito dal punto di vista delle garanzie. E anche le banche devono partecipare in maniera attiva». Guidesi assicura che la Regione «ha fatto la propria parte.

Saremo soddisfatti nel momento in cui vedremo nella disponibilità delle imprese quegli strumenti che diventano fondamentali per la prosecuzione delle loro attività, elementi chiave per la tenuta occupazionale del nostro sistema».

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