di Alberto GiannoniIn politica è difficile bluffare. Se il vento tira da una parte è impresa ardua fermarlo. Ed è inutile, o peggio, tentare di nasconderlo. Ecco perché l'accoglienza ostile che una parte del centrosinistra ha riservato al suo avversario, Stefano Parisi, appare controproducente e un po' puerile. Insomma, un po' da «rosiconi». È chiaro a tutti che il candidato del centrodestra è serio e competitivo. Qualcuno lo ha riconosciuto, trovando i toni e le parole giuste. «Parisi è una figura importante e autorevole - ha detto per esempio l'assessore del Pd Carmela Rozza - quindi questo mi fa pensare che faremo una campagna elettorale bella e forte, dove i contenuti diventeranno importanti». Non tutti hanno avuto lo stesso «fair play». E si sono registrati subito attacchi scomposti e piuttosto risibili. E d'altra parte anche il clima delle primarie non è stato idilliaco, in questo senso. Sempre nel Pd c'è chi si è preso la briga di evidenziare - addirittura - che Parisi è nato a Roma. Argomento forte e coerente per chi, da sempre, si è fatto vanto di contestare il valore delle identità locali, ovviamente a beneficio dell'internazionalità di Milano. Un altro esponente del Pd, moderato, ha evocato e compravendite e «annessioni». Altri ancora si sono affidati a polemiche pretestuose. Il risultato di tutto questo agitarsi, per ora, è uno solo: la sinistra tradisce un forte timore. Chiunque mastichi di elezioni sa che, da Milano al più sperduto dei Comuni, uno stile eccessivamente aggressivo in campagna elettorale è in genere l'arma a cui si affidano i contendenti in difficoltà, mentre chi ha la sensazione di essere in vantaggio tira dritto su argomenti e proposte. Evidentemente, in questa fase, l'inerzia della campagna elettorale milanese preoccupa la sinistra. Le primarie si sono rivelate controproducenti sul piano della credibilità e dell'unità interna.
Il Pd credeva di avere la vittoria in tasca ma ne è uscito più debole di come ci è entrato. Ora, però, invece di ostentare sicurezza (e tradire irritazione), dovrebbe avere forza e nervi saldi per mantenere la campagna sui binari della lealtà e della concretezza. Per il bene di Milano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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