Cronaca locale

Camogli tra mare e focaccia guarisce dal logorio turistico

Gita a Punta Chiappa e nel verde parco di Portofino: panorami mozzafiato, arte antica e sapori di casa

Camogli tra mare e focaccia guarisce dal logorio turistico

Camogli. Basta la parola, si scende dall'Aurelia verso il borgo marinaro, con il suo porticciolo dove sciabordano i gozzi, la basilica di Santa Maria dell'Assunta che sfida il mare dal suo scoglio. E i carruggi e le scalinate ripide. Sullo spuntone di roccia che sovrasta la basilica, c'è il Castello della Dragonara, o anche Castel Dragone, edificato attorno all'anno Mille. Fu luogo di riunione e di rifugio durante le incursioni dei pirati saraceni o di altri malintenzionati. Camogli, da qui, appare in tutta la sua bellezza, con i colori vivaci dei palazzi uno attaccato all'altro e la passeggiata a mare realizzata nel 1913. La percorriamo fino alla Pasticceria-Panetteria Revello. Già a inizio 900 qui c'era un forno. Massimo Revello vi cominciò a lavorare nel 1962 come dipendente e la rilevò nel 1964 con la moglie Mina. La sua idea era di fare la fugassa anche di domenica. Una dura lotta. Ora Revello è un marchio notissimo, qui si va dal mattino alla sera per le focacce lievitate, quella semplice, o con acciughe, pomodoro fresco, olive e origano, con cipolle, zucchine e origano, e poi la focaccia di Recco, la galletta del marinaio con cui preparare la capponadda. Senza dimenticare la pasticceria, per tutti i gusti. Insomma da esclamare, come da cartello all'entrata, «belin che fugassa».

Poco distante, sul lungomare, la Gelateria 5 osserva il principio della stagionalità e della selezione dei prodotti. Qualche gusto: mandarino tardivo, agrumi del Gargano, fragola profumata di Tortona, albicocca di Valleggia. Lo yogurt intero, magro, ai cereali e alla frutta fresca di stagione viene prodotto giornalmente. Salendo verso l'Aurelia, incontriamo la chiesa e monastero di San Prospero fondato nel 1880 nel luogo ove si trovava l'antica cappella intitolata a San Prospero, vescovo di Terragona. L'edificio ospita una ricca biblioteca con antichi volumi e pergamene. Nella piccola chiesa affreschi con episodi della vita del santo e del Beato Bernardo Tolomei. Il chiostro contiene un centinaio di quadri votivi, secolo XIX, frutto della devozione dei marinai camoglini.

Villa Rosmarino, contro il logorio della vita turistica, offre un luogo di relax e riposo tra gli ulivi. Sei camere e un motto: «Questa casa non è un albergo». Nessun numero di stanza, una colazione gourmet, con focaccia, dolci e marmellate fatte in casa. Da un cancellato si accede alla stradina che porta giù, verso il mare.

Dalla Ruta, appena imboccata la strada per San Rocco, sosta Nicco, uno degli indirizzi caldi dell'aperitivo in Riviera, ma anche enoteca con ottime etichette e negozio con prodotti di qualità. Si può cenare con pesto, salsa di noci, focaccia col formaggio, zuppa di totani con patate e piselli e taglieri di formaggi e salumi. Scendendo verso San Rocco, una breve scalinata ci porta alla Cucina di Nonna Nina, in una casa ligure ristrutturata nel verde del Parco di Portofino. Sapori e piatti tradizionali: cappon magro, focaccette al formaggio, tegame di acciughe, minestrone alla genovese, corzetti con sugo di carciofi, lattughe ripiene, coniglio alla ligure e immancabile, lo stoccafisso accomodato. Finale con la torta ai pinoli. Lasciata l'auto e passati sul sentiero che porta a Punta Chiappa ecco i Muagetti, un piccolo bar con il bancone nella roccia e pochi tavoli su una terrazza con vista mozzafiato. Merita, per una colazione, un pranzo veloce o un aperitivo sul far della sera.

E siamo a Punta Chiappa, una delle mete predilette dei camoglini, degli abitanti della Riviera e di chi arriva da fuori. Un tempo questo era un borgo di pescatori e ancora adesso possiamo vederne gli attrezzi nel Museo della Pesca. Punta Chiappa è una lingua di roccia puddinga che si protende sul mare. Vi si arriva da San Rocco o comodamente con il battello. L'hotel Stella Maris ha ospitato, nella sua semplicità, poeti scrittori, viandanti. Rinnovato, è ora un resort con tutti i comfort, come il «tavolo Byron», sulla terrazza della torre amata dal poeta, o il «tavolo tramonto» con vista sul Golfo Paradiso per serate romantiche a due in totale privacy gustando i piatti del ristorante: misto crudo, polpo con pomodorini patate e pesto, alici marinate, gamberi di Santa Margherita, strozzapreti ai frutti di mare, frittura, grigliata imperiale.

Meno romantico, ma molto goloso.

Commenti