«Campagna elettorale più dura di un ritiro A Milano serve vitalità»

L'ex bomber di Milan e Nazionale è nella lista di Forza Italia: «Giro in città come una trottola e ho colto un degrado incredibile»

Daniele Massaro, cosa ha provato ad accarezzare la coppa dalle grandi orecchie arrivata a Milano i questi giorni?

«Una nostalgia canaglia e un sussulto di grande orgoglio. Non ci sono in circolazione molti calciatori che possano vantare la mia stessa perfomance: segnare due gol in una finale contro la squadra, il Barcellona di Cruyff, considerata all'epoca la più forte al mondo. Pensi che prima della partita chiesi un autografo al loro allenatore, il mio mito da ragazzino. Ancora oggi, a distanza di anni, per i tifosi milanisti quella sfida viene classificata come la partita del secolo».

Come fu possibile quell'impresa considerata da molti impossibile?

«Fu resa possibile perché il Milan formato da uomini veri oltre che da campioni autentici disputò la partita perfetta. Non avevamo Baresi né Costacurta squalificati, loro schieravano invece Romario e Stoichkov e per tutta la settimana continuavano a rilasciare interviste nelle quali davano per scontato il loro successo. Commisero un peccato di presunzione, fu la nostra fortuna».

C'è un episodio particolare da rievocare?

«Ricordo l'amichevole di Firenze nella quale perdemmo cui seguirono giorni in cui lavorammo in silenzio a Milanello. Alla fine tutti riuscimmo a dare il 110%».

Atletico-Real sembra proprio come Milan-Barcellona del '94

«Esistono infatti alcune analogie. La squadra di Simeone ha già sfiorato l'impresa, gioca un calcio organizzato ed essenziale. Guai se dovesse andare in vantaggio per primo, il Real non è abituato a combattere».

Tra CR7 e Griezmann in chi si rivede Massaro detto provvidenza?

«Nel francese. L'altro ha qualità eccelse».

Cosa prova nel vedere il Milan così conciato?

«Un po' di tristezza, naturalmente. Al di là dei risultati sono più preoccupato per il destino del club. Spero che il presidente Berlusconi, alla fine, si convinca a restare».

C'è una differenza da cogliere tra il suo Milan e quello attuale?

«Non parlo di tecnica ma di comportamenti. Ai miei tempi nello spogliatoio c'erano confronti aspri, decisioni drastiche ma nessuno sapeva niente all'esterno. Tutti avevamo la maglia tatuata sulla pelle».

Caro Massaro, come mai ha deciso di misurarsi in politica?

«Dall'86 abito a Milano che è diventata la mia città. Ho ricevuto tanto, in popolarità e benessere economico. Da due anni non lavoro più nel Milan ma non ho dimenticato quel che Milano e il presidente Berlusconi hanno fatto per me. E allora qualche tempo fa ho chiamato Arcore e gli ho detto: Presidente, se posso essere utile per la prossima tornata elettorale, conti sul mio sostegno. Perciò mi sono ritrovato candidato al comune nella lista che appoggia Stefano Parisi».

È più dura la campagna elettorale o il ritiro ai tempi di Fabio Capello?

«Giro per i quartieri della città come una trottola e non ho una sola ora libera ma torno a casa soddisfatto la sera perché ho incontrato cittadini comuni, preso appunti sui diversi problemi, conosciuto esigenze. Ho colto un degrado incredibile: è la molla che mi spinge ogni giorno a raddoppiare gli sforzi avendo alle spalle una gran bella esperienza da mettere a disposizione. Ho accumulato esperienze con associazioni, scuole, onlus, attività per i disabili che mi stanno tornando utilissime».

Di cosa ha bisogno Milano nei prossimi anni?

«Bisogna rimettere al centro della vita delle famiglie un po' di quei valori considerati oggi datati. Ho una serie di progetti e di consigli da offrire in tal senso. Sono cresciuto in un oratorio, oggi c'è un deficit di sicurezza che spinge le famiglie a tenere i ragazzi in casa inchiodati davanti all'ipad e merendine. Ecco: noi dobbiamo riaprire le porte dei centri sportivi non per rincorrere il sogno di una carriera agonistica ma per procurare un sano divertimento».

Cosa le chiedono i milanesi che ha incontrato in questi giorni?

«Di ridare slancio e vitalità a Milano. E di ripagare le tante tasse versate con una serie di servizi migliori di quelli forniti attualmente».

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