La bresciana Mariastella Gelmini regina delle preferenze a Milano. «M sono costate fatica e sudore» ha ammesso ieri la capolista di Forza Italia. Con quasi 12mila voti (11.990) ha respinto l'assedio di Matteo Salvini: «Sarà un derby Lega-Fi a chi prende una scheda in più» aveva sfidato alla vigilia. Il «capitano» ha guidato la lista del Carroccio ed è stato il secondo nome più votato in assoluto, ma si è fermato a 8.025 preferenze, 4mila in meno della Gelmini. E la lista Fi è 9 punti davanti alla Lega. Terzo sul podio l'assessore Pd Pierfrancesco Majorino che aveva sfidato Beppe Sala alle primarie e con 7.852 voti ha vinto almeno il match a sinistra.
Nel Pd, buone le performance degli assessori uscenti Pd Pierfrancesco Maran (5.193), Carmela Rozza (3.075) e Marco Granelli (3.183). La consigliera Anna scavuzzo arriva dopo gli assessori (2.216) e «batte» Milly Moratti. Quello alla Cultura Filippo Del Corno è il più votato di SinistraxMilano (1.950), davanti alla coordinatrice Sel Anita Pirovano (1.482) e al coordinatore dei comitati «arancioni» Paolo Limonta (1.492). Tra Pd e liste civica, gli esponenti della giunta Pisapia scesi in campo hanno racimolato tutti insieme 25mila voti. Cristina Tajani con 1.265 è la più votata di «Noi, Milano». Secondo in Fi e nella «top 5» dei più votati in assoluto il capogruppo uscente Pietro Tatarella (5.512). Tra gli azzurri arriva terzo Gianluca Comazzi (2.687), quarta la «pasionaria» Silvia Sardone: entra in aula con 2.319 voti. Matteo Forte batte il capolista Maurizio Lupi in «Milano Popolare».
E Riccardo De Corato, il più votato di Fdi (2.362) apre la resa dei conti dopo i dissidi con Ignazio La Russa: «Il nostro partito sotto le aspettative, con Carlo Fidanza e Paola Frassinetti voglio avviare una seria riflessione sulla gestione milanese di Fdi».ChiCa
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