Il sindaco riunisce di domenica la squadra. Assessori convocati per le 15 a Palazzo Marino, sul tavolo la partita Imu, un pasticciaccio da cui sarà impossibile uscire senza le ossa rotte. Giuliano Pisapia deve fare i conti con i 44 milioni che dovranno essere sborsati (salvo scenari di altro tipo che non sembrano all'orizzonte) dai residenti per colpa dei «fraintendimenti» tra sindaco e governo Letta sui rimborsi. Roma con una mano aboliva l'imposta sulla prima casa e il sindaco in giunta la alzava al massimo, dallo 0,4 allo 0,6%, per ottenere più soldi. Una strategia che ha fatto flop visto che ora i contribuenti si trovano con il 40% di quegli aumenti «virtuali» da saldare entro il 16 gennaio. Ma non è l'unico bilancio che preoccupa Giuliano Pisapia. I conti li deve fare anche con un drastico calo di popolarità. La rivolta (pure) a sinistra è partita dopo la stangata sugli abbonamenti Atm e proseguita con l'arrivo dei bollettini della Tares. E l'Imu ora rischia di essere un salasso che si abbatte soprattutto su chi - dalle famiglie numerose ai single ai proprietari di monolocali - fino al 2012 non pagavano neanche l'imposta grazie alle detrazioni e per colpa di quegli aumenti «virtuali» decisi da Pisapia, invece di festeggiare l'abolizione della tassa rischiano di pagarla cara. Il vertice domenicale dunque serve anche a mettere in campo progetti e una strategia per recuperare consensi nella metà che resta del mandato.
Sull'Imu, dopo l'aiutino di Letta - i mancati rimborsi sono calati da 55 a 44 milioni - il sindaco si attacca ai parlamentari: «Il primo passo indietro il Governo l'ha già fatto, essendoci un decreto legge a questo punto il premier non ci può più ripensare ma può farlo il Parlamento». La giunta vorrebbe fare pressing sui parlamentari di tutti gli schieramenti per ottenere almeno la possibilità per i Comuni di introdurre detrazioni o esenzioni per le fasce deboli in modo da recuperare i 44 milioni «tartassando» chi ha più proprietà e un reddito elevato. C'è anche chi, come Basilio Rizzo (Sinistra x Pisapia), ha auspicato che Roma riconsideri l'introduzione della patrimoniale sui redditi più elevati. E chi azzarda che, stando così le cose, alla fine se pagano tutti senza detrazioni il Comune potrebbe persino incassare più del dovuto. Il vicepremier Angelino Alfano, ieri a Milano per il Nuovo Centrodestra, sull'Imu si è detto «contento per quanto siamo riusciti a ottenere per il 2013» ma «lavoreremo ulteriormente alla Camera per migliorare il risultato». L'ex governatore Roberto Formigoni, senatore Ncd, conferma che «il dolore dei sindaci è stato ben raccolto e certamente esamineremo in parlamento il caso» ma «la questione va esaminata caso per caso e senza indulgenze.
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