Cronaca locale

È caos sui monopattini. Quando la "tolleranza" si trasforma in degrado

Da giugno 484 incidenti con i mezzi elettrici. Ma Palazzo Marino non potenzia i controlli

È caos sui monopattini. Quando la "tolleranza" si trasforma in degrado

Della serie: quando la tolleranza è troppa rischia di diventare anarchia e conseguente degrado con gravi problemi di ordine pubblico. La nuova politica inaugurata dal sindaco Beppe Sala che invoca alla tolleranza di fronte a ogni criticità che si tratti di mobilità «disordinata», di movida selvaggia, di dehors che invadono i marciapiedi e che punta a dare un colpo al cerchio e uno alla botte, rischia di far sprofondare la città in una situazione che per le opposizioni è sempre meno «sotto controllo».

Sul fronte della mobilità, per esempio, martedì si è verificato l'ennesimo grave incidente in via Litta Modigliani tra un mezzo pesante e un monopattino, mentre mercoledì notte in due punti distinti della città, in corso Venezia e in corso Buenos Aires due uomini sono stati soccorsi dal 118 per cadute da monopattino. «Ormai è un bollettino di guerra quasi quotidiano» commenta l'assessore regionale alla Sicurezza Riccardo De Corato (FdI). Più di tante parole valgono i numeri: da giugno 2020 quando è stata ufficialmente autorizzata la libera circolazione dei monopattini elettrici si sono registrati 484 sinistri. «La questione della sicurezza legata a questi mezzi, peraltro, non riguarda solo gli utilizzatori ma anche tanti sfortunati altri utenti della strada» ricorda de Corato riferendosi all'incidente mortale dello scorso marzo in cui perse la vita una donna di 88 anni investita da un ragazzino. Da un lato certamente si pagano le spese di un vuoto legislativo che il governo ancora non ha sanato, dall'altro però i controlli da parte dei vigili potrebbero certamente contribuire e rendere più disciplinata e rispettosa delle regole la circolazione delle due ruote. Dalle biciclette in contromano o sui marciapiedi ai monopattini che sfrecciano a velocità ben superiori ai limiti consentiti e in luoghi non autorizzati, per ciò che compete all'amministrazione ci vorrebbero multe agli utilizzatori e in qualche caso anche alle compagnie di sharing, per l'abbandono dei loro mezzi spesso in punti di intralcio. In realtà ci sono comuni come quello de L'Aquila che hanno disciplinato con norme piuttosto severe l'utilizzo dei mezzi elettrici che prevedono l'uso del casco obbligatorio per i ragazzi dai 14 ai 18 anni, l'età minima di 14 anni per poterli guidare, un limite massimo di velocità di 25 km, il divieto di parcheggiarli e di utilizzarli sui marciapiedi. Le sanzioni arrivano fino a 400 euro, contro i 99 stabiliti dal Comune di Milano.

Ma la linea della tolleranza a 360 gradi investe anche ambiti come quello della movida nel suo doppio aspetto della regolamentazione dei dehors, che per esempio violano in alcuni casi le regole sulla somministarzione dell'alcol, e del «popolo della notte», dagli assembramenti agli episodi di vandalismo e alle aggressioni alle forze dell'ordine che continuano a susseguirsi. Così a fronte dell'ordine del giorno bipartisan del Municipio 1 per chiedere la reintroduzione del coprifuoco, sala si lanciava nel suo mantra il suo nuovo mantra «quest'anno va un po' così, ne dobbiamo tener conto, i locali e le discoteche sono chiusi e i ragazzi da una parte o dall'altra in giro stanno.

Io capisco il fatto che in alcune vie sia difficile ma chiedo un po' a tutti tolleranza».

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