Si scrive progetto Strade scolastiche «Car free». Si legge: bambini che possono attraversare la strada per entrare a scuola in totale sicurezza e senza respirare i miasmi dei tubi di scappamento. Il progetto, elaborato da Amat, lAgenzia Mobilità Ambiente e Territorio in collaborazione con lassessorato alla Mobilità del Comune verrà presentato per la prima volta questa sera al Cam Garibaldi, davanti a una platea di genitori, insegnanti, cittadini e consiglieri di zona 1. Poi farà il giro delle nove zone di Milano. Si partirà con la sperimentazione appunto negli istituti di via Rasori, via Palermo e via Felice Casati, ma lintenzione dellamministrazione verde arancione è quella di estenderla a tutte le realtà scolastiche, modulata secondo le specifiche situazioni ed esigenze.
Diversi gli interventi che potrebbero essere messi in pratica per rendere lentrata e luscita da scuola più serena per bambini, genitori e insegnanti: pedonalizzazione oraria, in corrispondenza delle fasce di ingresso e di uscita, zona a traffico limitato diurna, strada a velocità limitata (30 km/h) fino alla creazione di mini isole pedonali. Attenzione però gli interventi potrebbero anche prevedere lallargamento del marciapiede o mixare diverse tipologie di restrizioni del traffico. Il tutto, sia ben chiaro, senza intralciare percorsi e velocità di viaggio dei mezzi pubblici o creare ingorghi. Via Rasori, per esempio, è una piccola traversa di via Mario Pagano: la sua chiusura alle auto non impatterebbe sulla circolazione circostante, nè su quella dei mezzi nè su quella privata. Così via Palermo, che sbuca nella zona a traffico limitato di corso Garibaldi. A controllare il rispetto della vie «car free» ci saranno vigili, mentre a tutelare i bambini nel caso di strade a velocità ridotta ci saranno vigili, associazioni di nonni, accompagnatori del progetto Pedibus.
Le diverse soluzioni adottate comunque saranno concordate con genitori, insegnanti, direttori dei vari istituti, che permetteranno di evidenziare le criticità delle strade che afferiscono agli istituti, «usanze» degli automobilisti del quartiere, orari specifici e abitudini degli alunni e caratteristiche viabilistiche delle strade interessate. Il traguardo? Coinvolgere tutte le scuole della città per costruire un percorso condiviso e ampio che vada dalleducazione ambientale a quella stradale, dalleducazione civica al sostegno alla mobilità sostenibile al cambiamento radicale dei propri stili dei vita.
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