Caro-affitti, degrado e abusivi I mercati generali «esplodono»

Gli affitti sono aumentati, in alcuni casi perfino raddoppiati. Ma i servizi non sono migliorati e non ci sono nemmeno più le ambulanze fuori dai padiglioni. I grossisti dell'Ortomercato non ne possono più. «Lavoriamo in una struttura fatiscente - denunciano - e non funzionano nemmeno gli scoli tra uno stand e l'altro. L'acqua ristagna e da qualche tempo non possiamo nemmeno più lavare i muletti con cui trasportiamo la merce. Non siamo più presentabili agli occhi del mondo».
Il caro affitti (dal 20 al 50% a seconda della categoria e della posizione all'interno del mercato) è la goccia che ha fatto traboccare il vaso: con l'anno nuovo i canoni aumenteranno, del 22% per i grossisti, del 43% per i produttori agricoli, di circa il 50% per i fioristi. Per questo oggi i lavoratori, circa un centinaio, scenderanno in piazza. Ma lo faranno in modo simpatico, «per non dar fastidio alla gente» dicono. Dopo il lavoro in via Lombroso si ritroveranno in largo Augusto e sfileranno in corteo fino a Palazzo Marino. Una volta in piazza Scala, alle 13, si piazzeranno per strada con le loro cassette di frutta e verdura e regaleranno ai passanti finocchi, arance, ananas, cavoli, insalata e tutto ciò che abitualmente vendono ai dettaglianti. Fiori compresi.
«Vogliamo far capire alla gente - spiega Ketty Capra a nome della categoria degli ortofrutticoli - che all'Ortomercato lavorano brave persone che fanno parecchi sacrifici e non solo malavitosi e abusivi come spesso si vuol far credere». Gli abusivi, appunto. Anche quella è una bella piaga da risolvere. «Noi che lavoriamo all'interno dei padiglioni - spiegano i grossisti - nemmeno li vediamo. Quelli scavalcano i cancelli e lavorano in nero attorno ai camion, scaricando le cassette, poi spariscono». Oggi in piazza ci saranno i rappresentanti della Ago (Associazione grossisti ortofrutticoli), i produttori Ortofrutticoli, l'associazione grossisti e commissionari in bestiame e carni, l'associazione grossisti fiori e l'associazione grossisti prodotti ittici.
L'iniziativa coinvolgerà tutto il mondo dei mercati generali milanesi: una realtà di oltre 1.360 addetti, con più di 10mila persone che quotidianamente fanno affari nei vari capannoni e che nel solo settore ortofrutticolo rappresenta il 10% del giro d'affari italiano. Raramente i grossisti scendono in piazza («Cominciamo a lavorare alle due di notte e di pomeriggio siamo stravolti»). Ma stavolta è diverso. «Vogliamo prendere la parola e dire la nostra, ci impediscono di lavorare». La categoria, che pochi giorni fa ha parlato con il direttore generale in Comune, ora chiede un appuntamento all'assessore al Commercio Franco D'Alfonso. I problemi da trattare sono parecchi, tutti sintetizzabili sotto un'unica questione: i padiglioni di via Lombroso aspettano di essere ristrutturati. «Sono identici a loro stessi dal 1963 e il mercato è strutturato su tre piani - protestano i grossisti -.

Questo significa un'enorme perdita di tempo e di forze lavoro». Alberto Albuzza, rappresentante dei grossisti di frutta e verdura, corre con la testa al 2015: «Expo propone come tema l'alimentazione? E se qualcuno viene all'Ortomercato, che figura ci facciamo?».

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