Case popolari: l'inquilino è moroso da 32 anni

Se non è un primato, poco ci manca. È la storia di Antonio M., inquilino Aler, che ha infilato la bellezza di 32 anni di morosità. Antonio, infatti, si è traferito a Milano negli anni Cinquanta, e abita in uno stabile popolare dal 1981. Senza mai pagare l'affitto. Totale, il debito accumulato con l'azienda di edilizia residenziale è stato quantificato in 74mila e 91 euro.
La vicenda emerge da una sentenza del Tar depositata ieri. Nel ricorso presentato ormai due anni fa, il signor Antonio - che ha perso il lavoro e ha ricevuto plurimi avvisi di sfratto, e a cui è stata riconosciuta un'ivalidità al 34% - chiedeva che il Comune si facesse carico della sua situazione con un contributo di solidarietà destinato ai residenti il cui reddito non superi la soglia dei 9mila e 420 euro, e a lui erogato nel 2010. Ma da Palazzo Marino è arrivata la doccia fredda. Niente da fare. Stando all'anagrafe dei redditi, nel 2009 Antonio M. aveva dichiarato più di 14mila e 500 euro, mentre lo scorso anno aveva incamerato i guadagni della vendita di due appartamenti di cui era comproprietario. E la rendita è stata forse utilizzata per abbattere l'enorme debito contratto con Aler? Macché.


E anche i giudici amministrativi - respingendo il ricorso - fanno notare come «il contributo di solidarietà in ogni caso non spetta» al signor Antonio «non soltanto in ragione di una costante morosità, nonostante l'intervento dei Servizi sociali con il sussidio erogato per un anno», ma anche perché «alcun segno di resipiscenza è stato mostrato da parte del locatario per l'inizio di una riduzione del debito accumulatosi nel tempo». Insomma, Antonio non ci ha neanche mai provato a pagare l'affitto della sua casa Aler, nemmeno quando un po' di soldi era riuscito a raccimolarli.

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