Case popolari a pezzi ma il Comune pensa ai portieri bilingue

Gli abitanti degli alloggi chiedono più sgomberi e manutenzioni Il nuovo gestore vola alto e cerca custodi che parlino arabo o cinese

Case popolari a pezzi ma il Comune pensa ai portieri bilingue

Sindacati e centrodestra possono continuare a gridare per salvare il posto agli oltre 130 dipendenti Aler a rischio, dopo che il Comune ha passato la gestione dei 28mila alloggi popolari a Mm, ma dall'altra parte non ci sentono. Aveva anticipato l'assessore al Demanio Daniela Benelli che «sono esclusi traghettamenti diretti del personale da una società all'altra» fatti salvi «i portieri». Ma le parole - e gli atti - di Mm sono ancora più chiari: «Abbiamo già pubblicato on line gli avvisi per selezionare chi vuole lavorare con noi, sono in corso e resteranno aperti ancora una decina di giorni - ha riferito il presidente della società Davide Corritore, già consigliere del Pd e poi direttore generale del Comune sotto la giunta Pisapia -. Abbiamo già ricevuto migliaia di curriculum, se facciamo le selezioni è perchè vogliamo che ci siano le persone giuste al vostro servizio» ha detto alla platea dei comitati dei quartieri popolari, riuniti ieri con assessori e vertici Mm in corso Venezia per un confronto sull'operazione. E detta così, neanche gli attuali 116 portieri sembrano garantiti tout court. Consultando questi famosi avvisi per la ricerca del personale c'è una lista di posizioni aperte che mirano ad arruolare soprattutto dipendenti di una fascia medio-giovane tra i 25 e 40 anni. Mm cerca facility manager, addetti all'amministrazione del personale, responsabili nella gestione di patrimonio e clienti Erp, ma anche «addetti alla custodia gli immobili». I portieri Aler potranno inviare il curriculum, giocarsi l'esperienza già acquisita in questi anni nei caseggiati milanesi. Ma il profilo ideale del candidato secondo Mm deve avere «età preferibilmente compresa tra ii 25 e 40 anni» e «conoscenza di almeno una lingua straniera (inglese, spagnolo, arabo, cinese, francese)». Portieri bilingue.

Durante l'incontro con i comitati la Benelli e l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza hanno premesso che il passaggio da Aler a Mm «sarà una partita complessa, non aspettatevi un miracolo in sei mesi» ma anche promesso «da subito segnali efficaci sul tema della pulizia, rifiuti, manutenzione del verde. Per contrastare il problema dell'abusivismo stiamo studiando soluzioni più efficaci, con la messa subito in sicurezza degli alloggi dopo lo sgombero e assegnazione rapida per evitare che siano rioccupati».

Qualche intervento di speranza dai quartieri, molta perplessità sulla traduzione pratica dell'ennesimo passaggio di gestione, e non sono mancate proteste in sala: «Basta chiacchiere - ha tuonato una residente -. Non si è parlato di chi non paga l'affitto: il costo su chi viene spalmato, tra gli inquilini o tutti i milanesi? Le case cadono a pezzi e ci avete tagliato i sussidi al minimo, aumenteranno sempre di più le persone che non riescono a pagare il canone». E «non ci avete spiegate l'organizzazione del pool anti-occupazione, ce ne sono due al giorno per ogni cortile».

C'è chi ha chiesto più controlli sugli alloggi assegnati ai rom e ci, per contrastare il fenomeno dell'abusivismo, pretende che si crei nei quartieri popolari un mix sociale, «devono convivere ceti diversi, non siamo figli di un Dio minore, dobbiamo avere più forza contro i prepotenti e gli abusivi». Per il comitato di corso XXII Marzo poi «il fenomeno del subaffitto è arrivato allo stesso livello delle occupazioni».

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