Ha scontentato tutti, evidentemente, la sentenza del tribunale che il 18 giugno ha chiuso il processo a Roberto Maroni, ex presidente della Regione Lombardia. Alla Procura non basta la condanna a un anno di carcere, inflitta a Maroni per uno dei capi d'accusa: e chiede che sia condannato anche per l'altro. L'ex governatore, invece, punta alla assoluzione piena, e chiede alla Corte d'appello di riconoscere la sua innocenza anche per l'accusa che i giudici di primo grado hanno ritenuto fondata.
I favori che nel 2014 Maroni avrebbe chiesto e ottenuto per Maria Grazia Paturzo e Mara Carluccio, figure storiche del suo staff di collaboratori, saranno dunque al centro anche del processo d'appello. Il ricorso del procuratore aggiunto Eugenio Fusco era stato presentato già la scorsa settimana: il pm chiede la condanna dell'imputato anche per il viaggio in Giappone a spese di Expo promesso alla Paturzo, ritenuto dal tribunale un non-reato; ieri è toccato a Domenico Aiello, difensore di Maroni, depositare la sua impugnazione. Il capo d'accusa per cui Maroni è stato condannato riguarda l'assunzione in Eupolis della Carluccio, avvenuta - secondo la sentenza - su pressione del governatore e violando le procedure. La Procura aveva depositato mail ed sms in cui la Carluccio sembrava stabilire essa stessa le proprie mansioni e lo stipendio. Nel ricorso Aiello scrive che però «non è stata fornita alcuna prova della sussistenza di un preventivo accordo tra gli imputati Maroni e Ciriello (Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria di Maroni, ndr) e il direttore generale di Eupolis, né collusioni tra essi, volte a individuare forma e contenuto della procedura amministrativa per affidare un incarico a Mara Carluccio (...) gli imputati non hanno in alcun modo istigato ovvero generato il proposito criminoso del dg di Eupolis».
Nel caso che la Corte decida di condannare nuovamente Maroni, il legale chiede che all'ex presidente della Lombardia vengano concesse
almeno le attenuanti generiche. In primo grado gli erano state rifiutate, e solo il ritiro dalla attività politica aveva portato i giudici a considerare Maroni non più pericoloso e a concedergli la sospensione della pena.LF
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.