Lotta dura ai piccioni che infestano il Castello. Lungi dall'immaginare attacchi simili alle scene del celebre film «Gli uccelli» di Alfred Hitchcock, a leggere una determina dirigenziale pubblicata sull'Albo pretorio del Comune un'emergenza invasione c'è ma preoccupano più che altro le conseguenze sulla salute dei dipendenti e dei turisti che affollano ogni giorno i cortili dello Sforzesco, oltre che della colonia felina che vive ben protetta da decenni sotto la torre del Filarete.
«Il Castello - si cita la determina firmata a settembre dal direttore dell'area Soprintendenza Castello, Musei archeologici e Musei storici, Claudio Salsi - è letteralmente infestato dalla presenza di un notevole numero di piccioni che depositano le loro deiezioni sui cornicioni dei finestroni del Castello e in altri spazi del Castello stesso». Tali depositi di guano «sulle strutture architettoniche e sulle opere presenti nel cortile del Castello - prosegue -, oltre a danneggiare gravemente il monumento storico attira numerosi parassiti, in particolari pulci e zecche e altri tipi di acari portatori di malattie, quali la scabbia, che oltre ad attaccare la colonia felina presente al Castello potrebbero propagarsi anche tra i dipendenti e i visitatori». Nel documento si ricorda che una buona parte dello sforzesco è stata già dotata da tempo di un impianto elettrostatico per l'allontanamento dei piccioni, ad esclusione proprio degli spazi sovrastanti e adiacenti alla colonia felina. La sessantina di gatti inquilini del Castello vivono tra la piccola porzione del fossato esterno e il casotto semi diroccato delle ex prigioni. La giunta ha quindi approvato la spesa di circa settemila euro (7.271 per l'esattezza) per dotare anche quest'area di sistemi anti-piccioni, «così da evitare che rilascino le deiezioni sulle strutture architettoniche», e si è reso necessario provvedere anche alla sanificazione e igienizzazione del locale del «corpo di guardia», perchè «da una recente ispezione risulta ricoperto da strati di guano che vanno rimossi al più presto onde evitare problemi di tipo sanitario».
Il Comune ha acquistato l'impianto elettrostatico identico a quello già presente al Castello, brevettato dalla ditta «Ettore Galliani» che è stato già adottato in numerosi monumenti storici del Paese, dal Duomo di Milano alla Loggia dei Lanzi di Firenze. Emette impulsi elettrostatici, picchi di tensione a 2.500/5mila volt, non nuove ad animali e persone e non interferisce coi sistemi d'allarme del museo.
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