La pedonalizzazione di piazza Castello è solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Oggi dale 18 alle 20 Giovanni Toti, capolista di Forza Italia alle Europee nella circoscrizione che comprende Milano, il coordinatore regionale Mariastella Gelmini e i consiglieri comunali e di zona del partito saranno nella nuova - contestatissima - isola pedonale non solo per raccogliere firme contro la chiusura della piazza ma per dire «basta a blocchi e divieti» e difendere la «libertà di movimento per auto e moto». Parola d'ordine: «Anche chi lavora ha diritto a muoversi». E chi lavora crea indotto. Ma la locandina della protesta mette in fila le politiche con cui la giunta Pisapia in questi anni ha mostrato più interesse a piantare le bandierine dell'ambientalismo a tutti i costi piuttosto che aiutare un'economia in crisi. Da Area C, alla stangata Atm e quella più recente del gratta e sosta, per citare quelle che oltre a creare disagi a chi si sposta hanno pesato anche sulla spesa. Ma la lista continua con domeniche a piedi, restringimenti di carreggiata, alcune piste ciclabili inutili e costose, le strade piene di buche. In piazza di saranno i politici ma anche tanta gente infuriata, o presidenti di associazioni che non ricevono risposte sulla sicurezza, motociclisti in primis. Il capogruppo comunale di Fi Fabrizio De Pasquale contesta «l'eccessivo taglio di posti auto a rotazione, per i lavoratori che non possono muoversi con altri mezzi», ne ha quantificati «almeno 1.500 cancellati in poco tempo per creare Zone 30, piste ciclabili spesso inutili, corsie preferenziali». Cita viale Abruzzi («circa 500 posti in meno, trovare parcheggio è diventato un caos»), altri 250 se li è portati via l'isola del Castello, stesso risultato dopo i cantieri per la ciclabile in corso Indipendenza, via Inganni, Forze Armate. E un altro fronte caldo si sta creando in zona Tortona-Savona dove la nuova Zona 30 «eliminerà almeno 300 posti, il quartiere è in subbuglio». E i commercianti di viale Tunisia continuano a protestare per i lavori della pista partiti da poco, il traffico nelle ore di punta è esploso. Su piazza Castello, rimarca De Pasquale, «non aveva senso dividere la città in due pezzi per uno scopo puramente ideologico, se la giunta vuole organizzare qualche evento con la bella stagione chiuda al traffico la domenica, ma la città non è un palcoscenico e in settimana ha diritto di muoversi per lavorare». É «imbarazzante poi lo schieramento di vigili intorno all'area in questi giorni per evitare figuracce quando la città reclama interventi contro movida selvaggia o campi rom abusivi».
Ha già raccolto 900 firme il comitato spontaneo contro piazza Castello pedonale.
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