«Cattedrale nel deserto? L'Arcimboldi è un gioiello»

Non è piaciuta a Riccardo Bertollini, presidente della Fondazione I Pomeriggi Musicali, che gestiscono il teatro di Gregotti da sette anni, l'uscita di qualche giorno fa del Sovrintendente per i Beni architettonici Alberto Artioli che ha definito gli Arcimboldi una «cattedrale nel deserto». Parlando del Lirico il sovrintendente ha detto che sperava diventasse la «succursale» della Scala durante la ristrutturazione del teatro, ma «prevalse un'altra scelta si costruirono gli Arcimboldi in Bicocca, una cattedrale nel deserto».
«Altro che cattedrale nel deserto - attacca Bertollini - gli Arcimboldi sono un gioiello in una città meravigliosa come Milano. È l'unico teatro che ha un'offerta di 2.346 posti ed è stato realizzato con criteri costruttivi particolari per offrire un'ottima acustica e una visuale particolare». A contraddire l'infelice uscita di Artioli, poco apprezzata anche da Claudio Trotta, fondatore della Barley Arts, anche i numeri delle presenze: con 300mila biglietti staccati l'anno, di cui il 50% da under 30, «è il teatro con il maggior numero di visitatori del Nord Italia». Con le sue 180 alzate di sipario «il teatro è utilizzato tantissimo ed è sempre pieno» merito anche «della stagione artistica orizzontale che spazia da musical come Cats e Siddharta alla commedia musicale come Il Rugantino, dai concerti di Venditti, Mengoni, Paoli, Morricone a spettacoli di comici (Brignano) e grandi attori (Proietti), opere liriche (Othello) e balletti». E se il teatro nasce alla periferia nord est, riesce a «intercettare il pubblico di tutto il Nord, che non ha bisogno di entrare in città per poter vedere spettacoli di qualità».

«Il teatro illumina una parte della città che era spenta. Siccome il Comune è un anno e mezzo che si parla di un affidamento del teatro a privati, non vorrei che l'uscita fosse una manovra in questa direzione» conclude Bertollini.