E' stato uno dei paladini della "primavera arancione" di Milano. Ha sostenuto Giuliano Pisapia pubblicamente, certo che con il suo insediamento a Palazzo Marino la città sarebbe cambiata radicalmente e in meglio.
E' persino intervenuto telefonicamente nella trasmissione di Michele Santoro in piena campagna elettorale sottolineando i difetti della Moratti e dichiarando di votare il candidato di Sel. E ha addirittura scritto a Grillo, invtandolo a sostenerlo perché "è questione di vita o di morte".
Ma a distanza di quasi un anno, Pisapia sembra aver perso il suo fan "molleggiato". Adriano Celentano fa dietrofront e spara ad alzo zero contro il sindaco. Per lui il miglioramento del capoluogo milanese non c'è, non si vede. E la speranza che gli trasmettevano gli occhio dell'avvocato sembra sfumata.
Milano "è uguale, bisogna cambiarla". Celentano è perentorio. Tra l'amministrazione Moratti e quella Pisapia non c'è differenza. E bacchetta anche l'assessore comunale alla Cultura di Milano, Stefano Boeri: "Bisogna chiedere a lui qualche idea". Insomma, in merito alle innovazioni, Pisapia non viene nemmeno considerato dal Molleggiato.
Alla domanda sulle recenti polemiche sulla Torre
Velasca, Celentano ha risposto che il palazzo milanese, considerato uno dei capolavori di Giò Ponti insieme a Palazzo Pirelli, "non è rock". E forse anche aver votato Pisapia non è stato poi così rock...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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