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"Cene, cravatte e ospitate al primario"

Chiuse le indagini su Confalonieri. I pm: tre casi di lesioni su pazienti

"Cene, cravatte e ospitate al primario"

Per la Procura, l'ex primario Norberto Confalonieri deve rispondere anche dell'accusa di lesioni. Ci sono tre casi di pazienti che il chirurgo ortopedico 65enne del Cto avrebbe danneggiato sotto i ferri nell'avviso di conclusione delle indagini (che precede la richiesta di rinvio a giudizio) dei pm Eugenio Fusco e Letizia Mannella. Le lesioni sarebbero in un caso dolose e negli altri due colpose.

Confalonieri, considerato un luminare della chirurgia ortopedica computerizzata, era finito ai domiciliari lo scorso 23 marzo. È accusato anche di corruzione per «accordi occulti» e illeciti con le multinazionali produttrici di protesi B. Braun e Johnson & Johnson. Caduta invece l'accusa di turbativa d'asta. Due casi di lesioni sarebbero collegati fra loro. Il primo riguarda una paziente di novant'anni, quella su cui Confalonieri si sarebbe «allenato» rompendole il femore, come dice lui stesso in un'intercettazione finita nell'inchiesta. Nella memoria difensiva depositata dal suo avvocato, Ivana Anomali, il medico aveva spiegato: non ho rotto «apposta il femore per allenarmi, si è rotto nell'impiantare le protesi. Il verbo allenarmi era goliardico. In realtà stavo perfezionando la tecnica operatoria sulla via d'accesso, per poter operare al meglio le pazienti». Per i pm invece, la metodologia «per via anteriore bikini» eseguita in regime di Servizio sanitario era «palesemente controindicata» in una paziente così anziana e con osteoporosi. Il primario non era inoltre «dotato di sufficiente esperienza». Ma sarebbe servita per poi applicarla, questa volta privatamente al San Camillo, su una 40enne. Salvo poi rompere il femore anche a quest'ultima. A marzo per l'accusa di lesioni il gip Maria Teresa De Pascale aveva negato l'arresto, ordinando ai pm ulteriori accertamenti sulle cartelle cliniche. Quanto alla corruzione, Confalonieri avrebbe imposto in sala operatoria le protesi delle società «amiche». In cambio avrebbe ottenuto denaro, anche per il figlio, sponsorizzazioni alla sua presenza in trasmissioni tv, viaggi. Tra le «utilità», una cena per trenta invitati alla Taverna Parioli costata 1.785 euro e due cravatte «Marinella» da 220 euro. Hanno ricevuto l'avviso per corruzione anche quattro dipendenti delle due aziende.

Manca invece Luigi Ortaglio, capo del Provveditorato dell'Ast Nord Milano, inizialmente accusato di turbativa d'asta. Oggi il Tribunale del riesame discuterà l'istanza del difensore di Confalonieri per la revoca dei domiciliari.

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