La scuola media Cassinis di via Hermada è l'ultima della lista. A settembre verrà chiusa, va a pezzi e dunque sarà demolita e poi ricostruita con materiali più moderni. Il Comune sta cercando una nuova collocazione per i circa 300 studenti iscritti. Stesso lavoro per le altre 4 scuole che per un anno saranno chiuse per una bonifica dall'amianto in completa sicurezza per i bambini: le elementari di via Viscontini, viale Puglie e via Virgilio Brocchi e la media di via Strozzi. Ma con un buco di Bilancio difficile da coprire quest'anno e con quelli anche peggiori che si prospettano in futuro, il Comune vuole fare i conti con le reali esigenze della città. E «senza farci condizionare dai comitati» tiene a precisare l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza che ha ordinato nei giorni scorsi ai suoi uffici la mappatura delle scuole già chiuse in città («abbiamo decine e decine di cadaveri e sono a rischi occupazione, tanto vale demolire gli stabili») ma anche uno studio sulla reale esigenza scolastica da qui ai prossimi anni. «Il baby boom è finito - non ci gira intorno -, cerchiamo di capire quante e quali scuole servono realmente nei prossimi anni e investiamo sulla ristrutturazione di queste». In alcune zone invece si prospettano accorpamenti di istituti - materne, nidi, elementari e medie - e chiusure di quelli che verranno considerati dei «doppioni». Disagi per le famiglie che vogliono portare il figlio a poca distanza da casa? Rischio di barricate da parte delle famiglie? La risposta in Comune è conosciuta, ma pare che la giunta sia pronta ad affrontare le proteste per risparmiare notevoli risorse ogni anno.
Intanto, fondi - ben 7,2 milioni - sono stati assegnati con una delibera di giunta alle zone perchè gestiscano le manutenzioni ordinarie negli edifici scolastici e socio-assistenziali sul proprio territorio di competenza. Un passaggio che ha un valore politico, nell'ottica di una maggiore decentramento dei poteri, e a settembre dovrebbero essere «girate» ai Parlamentini anche i fondi per le opere straordinarie. Per le manutenzioni, ogni Zona avrà a disposizione quindi ottocentomila euro. Con la delibera approvata dalla giunta venerdì scorso sono stati definiti nove appalti, uno per ogni Consiglio di Zona, per il totale di 7,2 milioni. Nessuna ditta dunque potrà lavorare per più di una zona, un sistema per distribuire le risorse tra almeno nove operatori.
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