Dopo le minacce alla struttura e ai dipendenti, gli antagonisti sono passati, in pieno stile mafioso, a «punire» l'hotel Admiral di via Domodossola, reo di aver ospitato sabato pomeriggio un convegno di Casa Pound e Alba Dorata. L'altra sera attorno alle 20 un centinaio di attivisti mascherati hanno gettato vernici gialle e blu contro le auto in sosta, le vetrate e anche dentro la hall. Lasciando poi scritto sui muri: «Chi ospita i fascisti ne paga le conseguenze».
Il messaggio è fin troppo eloquente e pare seguire gli insegnamenti di Mao: «Colpisci uno ed educane cento». D'ora in poi i titolari degli altri alberghi sapranno cosa temere. Un po' come fa la mafia quando qualcuno non paga il pizzo. E come stanno facendo i No Tav in Val Susa: attacchi contro le forze dell'ordine, le aziende impegnate nei lavori e anche gli operai. Accusati di essere al servizio dei padroni, «oggettivamente» contro il movimento e quindi esposti come chiunque altro alla «vendetta proletaria».
Sabato scorso del resto era una giornata ricca di appuntamenti organizzati dall'estrema destra, a partire dal raduno dei paracadutisti organizzato dal gruppo Lealtà e azione per commemorare la Rsi. Ma sono stati soprattutto i convegni di Forza nuova e Casa Pound a mettere sul piede di guerra antagonisti, partitini comunisti, Pd e Anpi. Forza nuova aveva previsto l'incontro all'hotel della Regione in via Elvezia a Monza mentre Casa Pound appunto all'Admiral. Appena sono stati divulganti i nomi degli alberghi, sono iniziate le solite telefonate con insulti e minacce per la proprietà e i dipendenti, se avessero confermato la disponibilità. l'«hotel della Regione» si è sfilato con una scusa ma Forza nuova ha trovato nuova ospitalità all'Eurohotel di viale Monza a Concorezzo, dove una ventina di militanti del centro sociale Foa Boccaccio, hanno volantinato e rumoreggiato a lungo, però a debita distanza.
Nessuno invece ha neppure tentato di disturbare Casa Pound che ospitava un paio di parlamentari di Alba Dorata, movimento greco di estrema destra che alle elezioni del 2012 ha sfiorato il 7 per cento. Temendo incursioni la polizia aveva iniziato a presidiare l'albergo già ore prima, poi verso le 15 ha chiuso via Domodossola, schierando un centinaio di uomini, oltre al personale in borghese. E tutto è filato liscio come l'olio. Poco dopo le 16 i convegnisti sono entrati, mentre fuori le forze dell'ordine controllavano la zona sotto un sole primaverile.
Ma il «movimento proletario» non dimentica e non perdona. Così alle 20 di domenica sera è scattata la facile ritorsione.
Un centinaio di giovani con il volto coperto e mascherato da sciarpe e caschi si è avvicinato all'edificio e ha imbrattato auto in sosta, pareti e interni. Poi rapidamente come sono arrivati si sono eclissati.
La polizia ha poi recuperato le tute usate dagli antagonisti e iniziato la solita ricerca di filmati che possano portare a una svolta nelle indagini.