Cento milioni per «salvare» l'Atm

Dalla Regione il finanziamento straordinario che eviterà a Palazzo Marino di aumentare i biglietti

Cento milioni per «salvare» l'Atm

Secondo i tecnici della Regione dopo i tagli del governo Renzi il rischio era di veder aumentare il biglietto Atm «fino al 25 per cento», con un rincaro che avrebbe potuto portarlo anche a un euro e 90 centesimi. Un nuovo salasso che secondo il neo assessore a Infrastrutture Alessandro Sorte sarà evitato grazie ai 105 milioni di euro inseriti nella delibera approvata dalla giunta di ieri.

L'ennesimo episodio di uno scontro tra Regione e Comune che si fa sempre più duro e il cui ultimo capitolo sono proprio i bilanci del trasporto pubblico sempre più difficili da far quadrare. Perché a innescare la polemica era stato proprio Palazzo Marino pronto a ribellarsi a una sforbiciata di 17 milioni di euro che quest'anno farà scendere da 285 a 268 i milioni assegnati. Ben più consistente la decurtazione del budget affidato a Trenord dalla Regione che scende di 25 milioni, mentre saranno 8 i milioni assegnati in meno alle province lombarde (di cui uno in meno a quella di Milano). Con evidenti rischi per le società dei trasporti e anche per l'occupazione. Abbastanza perché già alla vigilia si levassero alte le proteste del Comune, sollevando la reazione indignata del governatore Roberto Maroni pronto a ricordare al sindaco Giuliano Pisapia e all'assessore Pierfrancesco Maran che se nel 2015, l'anno dell'Expo, il Comune potrà non aumentare le tariffe, «sarà solo grazie alla Regione» che ha ridotto con risorse proprie i tagli del governo Renzi. Perché, spiega la Regione, è solo con il lavoro certosino dell'assessore all'Economia Massimo Garavaglia che i 155 milioni di euro in meno concessi da Roma al trasporto pubblico in Lombardia «sono diventati solo 50». Per Maroni «abbiamo ridotto il danno e il Comune, invece di ringraziarci, ci attacca perché tagliamo 17 milioni. Sarebbero potuti essere il triplo e, invece, solo grazie all'intervento della Regione il Comune potrà evitare l'aumento dei biglietti. Ma sia chiaro che siamo noi della Regione a compensare il taglio fatto dal governo Renzi». Poi ricorda che il 23 dicembre c'è stata la conferenza del Trasporto pubblico locale e il Comune ne «accettò i risultati». Per questo non può avere «una doppia morale», anche perché «abbiamo voluto favorirlo in vista dell'Expo». Parole durissime. «Non reagiamo ad atteggiamenti scorretti e non modifichiamo il piano - ha replicato Maroni agli attacchi di Palazzo Marino - Ma se il Comune continua con questo atteggiamento, allora ci penseremo su tante altre questioni in cui la Regione può dare un contributo».

Piccata la reazione di Maran. «Se non si aumenta il biglietto è perché il Comune farà sacrifici e non certo per merito di una Regione che arbitrariamente penalizza Milano, garantendo invece finanziamenti a un'iniziativa fallimentare come Brebemi. Perché piuttosto Maroni non dice ai cittadini quanto costa Trenord? Tutti i dati di qualità del servizio sono in caduta libera in un quadro di investimenti pubblici crescenti». Immediata la replica della Regione all'accusa di aver concesso 60 milioni di euro all'autostrada BreBeMi per far rientrare i privati dell'investimento. «Ricordo - ha spiegato Maroni - che è stato il governo a chiederci di trovare i soldi per la BreBeMi. Le spiegazioni il Comune le chieda a Renzi».

Per l'assessore Sorte «quelli per la BreBeMi sono fondi in conto capitale, mentre quelli per il trasporto pubblico sono spesa corrente: voci di bilancio diverse, nemmeno a volere un trasferimento sarebbe stato possibile».

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