Centrale, la sicurezza non va in ferie

Centrale, la sicurezza non va in ferie

Sono vent'anni almeno che amministrazioni comunali, forze dell'ordine e prefetti esternano sulla condizione della stazione Centrale di Milano e delle zone limitrofe. Che -, basta rileggersi le interviste rilasciate ai vari quotidiani - alla fine, a detta degli interessati non sarebbe mai così brutta come viene dipinta da chi invece è costretto a frequentare giornalmente quest'area della città o da chi vive nelle vicinanze o ci lavora. Tuttavia ogni operazione di controllo, ogni blitz, che siano della durata di 24 o 6 ore, non fanno che evidenziare il degrado dello scalo ferroviario più importante della città. Una situazione critica che sembra non cambiare mai con il passare del tempo.
Lo dimostra anche l'operazione dei carabinieri del comando provinciale dell'altro ieri. Erano ottanta i militari impegnati nel controllo delle persone gravitanti nei pressi della Centrale per cercare di aumentare la percezione di sicurezza nei viaggiatori e nelle famiglie in movimento per le ferie. In appena sei ore, dalle 19 di lunedì fino all'una di notte e dopo l'identificazione di 250 persone (95 gli stranieri) e il controllo di circa 80 veicoli e di chi li guidava per testare il tasso alcolemico, i carabinieri hanno arrestato ben 27 persone denunciandone altre 40 in stato di libertà. Tra gli arrestati 7 sono accusati di spaccio, 9 di furto, due di tentata estorsione, mentre altri 11 sono stati bloccati perché raggiunti da provvedimenti dell'autorità giudiziaria.
Tra gli arresti eseguiti spiccano quello effettuato presso un alberghetto a ridosso della Centrale, da dove due lucciole romene hanno chiesto aiuto essendo state minacciate di morte da due loro connazionali che pretendevano la consegna del denaro guadagnato con la prostituzione.
Sono state fatte quindi 16 contravvenzioni per violazioni al codice della strada di cui 11 per guida in stato di ebbrezza e 5 per guida senza patente. Nove le patenti ritirate e 21 i soggetti segnalati alla prefettura per il consumo di droga.
Ma non è finita qui. Sempre nel medesimo contesto i carabinieri hanno controllato otto locali pubblici e sequestrato 800 chili di alimenti in cattivo stato di conservazione in un ristorante cinese in zona Centrale il cui titolare è stato multato per 3mila euro. Altra multa da mille euro per violazioni amministrative in un kebab vicino allo scalo trovato in pessime condizioni igienico-sanitarie.


«Perché - si chiede il vice presidente del Consiglio comunale Riccardo De Corato - questi controlli, che una volta nell'ambito del Comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico erano demandati ai vigili urbani, e quindi ai suoi nuclei speciali, ora vengono effettuati dall'Arma, distogliendo uomini e risorse dal presidio di altri reati più gravi? Perché non vengono effettuati dalla polizia municipale che ha uomini e strumenti adeguati a svolgere questi compiti? Il sindaco ha dichiarato a fine settembre dello scorso anno, dopo la sparatoria di via Muratori, che la vigilanza urbana e il sindaco non hanno il compito della sicurezza. Da allora si è andati gradualmente a sostituire i controlli che prima erano effettuati dai nuclei speciali dei vigili con quelli delle forze dell'ordine».

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