Centri estivi e colonie Caleranno i posti e aumentano le rette

Centri estivi e colonie Caleranno i posti e aumentano le rette

Centri estivi più cari e meno posti in vacanza al mare, montagna o sui laghi. La scuola ormai è agli sgoccioli e il Comune fa i conti per l’organizzazione di centri estivi, campus e colonie per aiutare le famiglie che passeranno l’estate in città a lavorare. Risultato: impegnati 5 milioni 525mila e rotti euro contro i 6 milioni 881 mila spesi lo scorso anno. Quasi un milione di euro in meno che vanno a scapito, soprattutto, dei soggiorni al mare, vacanza o sui laghi. «Non abbiamo acquistato i posti in strutture esterne», ha motivato il vicesindaco Maria Grazia Guida che ha la delega all’Educazione. E quindi si riducono le possibilità di fuggire via da Milano anche se solo per un breve periodo. Non solo. Per chi usufruirà dei centri estivi del Comune in città i prezzi quest’anno saranno più alti. Una stangata che colpisce sia i bambini delle materne che quelli delle elementari. E anche i più grandi che frequenteranno i campus settimanali a tema dedicati a sport, arte e natura. «Abbiamo dovuto fare l’adeguamento Istat che non era mai stato applicato dal 2001», ammette il vicesindaco. Le fa eco Mariolina Moioli, ex assessore all’Educazione che allarga le braccia e commenta: «Non era mai stato fatto per venire incontro alle esigenze delle famiglie milanesi. In questa città la vita è più cara. Ecco perché i prezzi di questi servizi che a Milano sono tra i più apprezzati non erano mai stati ritoccati». Nel 2011 erano stati utilizzati da ben 16mila famiglie. Un numero che dovrebbe mantenersi costante anche quest’anno. Per i centri estivi in città la previsione secondo le stime degli anni precedenti che siano sfruttati rispettivamente da 5mila bambini delle materne e altrettanti delle elementari. Per i centri estivi delle scuole dell’infanzia la quota da pagare sarà dunque di 97 euro al mese, contro i 77 euro dello scorso anno. I centri estivi nelle scuole elementari passano da 124 a 156 euro al mese. Aumentano anche i prezzi per le casa vacanza fuori Milano da 133,5 a 168 euro per turno così come i campus settimanali che saliranno da 40 a una cifra che varia tra i 45 e gli 85 euro a seconda del reddito Isee. «Abbiamo comunque voluto mantenere la gratuità per tutte le famiglie che hanno una dichiarazione Isee inferiore ai 6500 euro», aggiunge Maria Grazia Guida. Non solo. Il Comune di Milano deve fare i conti due strutture in meno. Le case-vacanza di Malcesine e Recco sono state vendute. Restano Pietra Ligure e Andora in Liguria, Zamla Alta in provincia di Bergamo, Ghiffa in provincia di Verbania e Vacciago (Novara) dove saranno ospitati gruppi di bambini e ragazzi in sei turni di 11 giorni tra l’11 giugno e il 31 agosto. «In pratica non è cambiato niente - tira le somme Mariolina Moioli - se non che i servizi saranno più cari e saranno portati meno bambini in vacanza quest’anno». I servizi all’Infanzia del Comune di Milano saranno uno dei punti di partenza del convegno che si terrà l’11 e il 12 maggio al Piccolo dal titolo «Milano12, bambini di oggi costruttori del nostro futuro», voluto dal Comune. L’incontro al quale ha collaborato anche Fulvio Scaparro sarà l’occasione per realizzare una sorta di «Manifesto pedagogico» che da Milano potrebbe poi fare da apripista al Paese. Porteranno qui la loro esperienza tutte le realtà che ruotano attorno ai circa 30mila bambini che frequentano asili nido e scuole dell’infanzia in città.

Maestri, educatori, mamme e papà si confronteranno con gli esperti. Non saranno chiacchiere a vuoto, promettono. E infatti allo scadere del secondo giorno metteranno seduti a un tavolo i politici ai quali saranno richieste risposte concrete.

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