Centro sociale abusivo, concerti a pagamento

Festa grande stasera al Lambretta, centro sociale ovviamente abusivo. Ospite speciale in via Val Bogna un «dj» che viene presentato come un «veterano della scena rap romana», che allo spazio occupato presenta il suo quarto album solista. Tutto organizzato, grande eccitazione. E nell'annuncio, impunemente pubblicato su internet, compare anche il prezzo dell'ingresso: 5 euro.

Una vera beffa per i locali della zona, che devono fare i conti con regole (spesso bizantine) e tasse alte. E una vera beffa per i residenti, che di rumori molesti e bivacchi nel quartiere non ne possono proprio più: «Il Lambretta lo conosciamo - dice - il presidente di commissione Sicurezza del municipio 4 Francesco Rocca (Fdi) - stavano in piazza Ferravilla, dove hanno veramente disturbato la quiete pubblica. Anche il quartiere in cui cono ora è sempre stato tranquillo. È stato uno shock per i residenti, a loro è cambiata la vita. Lì fanno feste fino a notte fonda e finita la serata bivaccano nella via. Fa pensare - prosegue Rocca - che un esercente normale per avere tutto in regola debba faticare e pagare tasse, mentre quelli del Lambretta ci hanno messo un attimo a occupare, sono lì da febbraio, organizzano feste, somministrano alcolici a pagamento, il tutto esentasse. E non è certamente un messaggio positivo quello per cui loro possono fare ciò che vogliono. Oltretutto, per nostra esperienza, i centri sociali non portano niente di buono nei quartieri popolari. Quel quartiere è tranquillo, ben servito, ci sono tram, autobus, filovia, supermercati. I residenti sono esasperati e noi stiamo dalla loro parte. La commissione non ha poteri diretti, noi possiamo segnalare e sollecitare». «Il Lambretta - racconta anche Massimiliano Conte, capogruppo della Lega in Zona 4- è lì abusivamente.

Noi siamo stati contattati dai cittadini stanchi degli schiamazzi e del degrado che portano queste serate, con sporcizia e imbrattamenti sui muri. Come Lega siamo contro ogni occupazione abusiva. Questa occupazione è nota a tutti, come Municipio abbiamo cercato di intervenire ma il Comune non si è mai fatto vivo».

AlGia