«L'escalation non si ferma e ora i cittadini hanno paura». Nel quartiere Rubattino-Lambrate la guerra sulla casa ha superato il livello di guardia. Ieri altri due episodi, impensabili solo pochi mesi fa. Nelle strade sono comparsi dei manifesti in cui un centro sociale, in perfetto stile marketing (e non si sa bene se l'ironia sia consapevole) lancia un messaggio: «Non riesci a pagare l'affitto? - le domande - Sei sotto sfratto e le banche vorrebbero prendersi la tua casa? Hai la necessità di occupare ma non sai con chi e come farlo?». «Il problema della casa non si risolve da soli». L'avviso è tradotto, in parte, in spagnolo e in arabo, e rende noti gli appuntamenti in cui, in via Peroni alla Panetteria di via Conte Rosso, si discute di queste «iniziative».
Ma non è tutto. In via Caduti in missioni di pace, il palazzo T9 della ex Innocenti continua a essere nel mirino degli abusivi. Mercoledì un muro è stato abbattuto a picconate. Subito ricostruito, è stato nuovamente aperto ieri notte. «Milano - commenta il consigliere di zona Marco Cagnolati (Forza Italia) ormai è caduta in uno stato totale di degrado e abbandono. In un momento in cui si moltiplicano i reati e le occupazioni e in cui insicurezza e paura sono sentimenti comuni, l'amministrazione non vuole o peggio ancora non riesce per incapacità a risolvere il problema. In consiglio di zona, durante riunioni con gli assessori ho ribadito più volte, come sia necessario monitorare il territorio e rispolverare l'operazione Strade sicure in collaborazione con il ministero della Difesa, attiva ai tempi della giunta Moratti in modo tale da creare presidi fissi 24 ore su 24 nei punti più critici». Anche Gianluca Boari, consigliere Ncd, chiede presidi fissi dopo le occupazioni a picconate: «Sei mesi fa quel palazzo di via Missioni di pace era stato messo in sicurezza e chiuso, ma è stato inutile. Abbiamo chiesto tre presidi fissi nella zona - spiega Boari - uno in via Rimembranze di Lambrate, uno a Rubattino e uno a Cascina Gobba. La maggioranza ha votato contro la nostra richiesta».
Le occupazioni abusive sono un'emergenza conclamata. Ieri l'ex vicesindaco Sicurezza Riccardo De Corato ha criticato gli sgomberi «solo di facciata»: «La Regione - dice - non partecipi più ai tavoli in prefettura sul piano-sgomberi: lancio un appello a Maroni perché li lasci immediatamente». Lo stesso Maroni è intervenuto: «La richiesta di sgombero di 200 alloggi che abbiamo presentato al prefetto - ha fatto sapere - deve essere realizzata in tempi rapidi: l'altro giorno abbiamo firmato un protocollo importante, in cui io credo, perché parla di sgomberi programmati e di sgomberi in flagranza con l'utilizzo della forza pubblica e della polizia locale».
«In quel testo - ha aggiunto - c'è scritto tutto, adesso bisogna dare attuazione all'impegno preso e sono sicuro che, per questo, ci sarà l'impegno di tutti perché l'Aler di Milano è un tema che è sempre alla nostra attenzione - ha aggiunto - Il tema delle occupazioni va risolto, l'abusivismo non si può tollerare».Ma per la serie «strano ma vero», chi interviene per contestare gli sgomberi? Il centro sociale Macao, che - indisturbato - occupa abusivamente una bella palazzina comunale in via Molise.
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