Alberto GiannoniLa partita è cruciale. Non solo perché Milano è uno dei Comuni più importanti d'Italia. In palio ci saranno anche i destini del governo nazionale. Milano 2016 si profila già come una battaglia politica storica. E i partiti maggiori si preparano a combatterla coi loro uomini migliori. Sia a Palazzo Marino, dove si potranno schierare 48 candidati, sia nei municipi, in cui si arriverà a contare quasi 300 candidati. A guidare questi piccoli eserciti, nel centrodestra ci saranno i leader dei partiti principali (a cui potrebbe aggiungersi una lista del candidato sindaco).Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ha già incoronato Stefano Parisi, oggi candidato di tutto il centrodestra. Vede nel manager tutte le qualità che servono a battere la sinistra. E intende sostenerlo concretamente durante tutta la campagna. Tuutta Forza Italia condivide l'idea del capogruppo Pietro Tatarella, che ha proposto di lasciare in bianco il posto di capolista, quello che da sempre era destinato a Berlusconi, che in tre elezioni comunali a Milano ha raccolto decine di migliaia di preferenze. Il partito è al lavoro sulla lista, che sarà aperta, con tanti giovani, esordienti e donne. Continuano ad arrivare (a coordmilano@forzaitalia.it) i curricula degli aspiranti candidati. E il partito conta già 500 adesioni fra proposte di candidatura e cittadini che si mettono a disposizione per la campagna elettorale.Anche nella Lega Nord sarà in campo il leader Matteo Salvini, che ha già annunciato l'intenzione di correre come capolista del Carroccio, per poi magari prendere in mano l'assessorato alla Sicurezza. I consiglieri uscenti (Alessandro Morelli, Massimiliano Bastoni, Luca Lepore e Igor Iezzi) saranno sicuramente ricandidati e al loro fianco ci saranno alcuni consiglieri di zona uscenti: si parla di Guido Paolo Bassi, Alessandro Giacomazzi ed Enrico Salerani. La segreteria provinciale sembra però orientata a introdurre l'obbligo di scegliere fra la candidatura in zona e in Comune.Il Nuovo Centrodestra non ha ancora deciso se presentarsi col suo nome (visto che Parisi l'ha pienamente legittimato fra gli alleati) o con una sigla civica che faccia riferimento al popolarismo. Sicuramente sarà ricandidato il consigliere Carmine Abagnale. Se Ncd confluisse in una «Milano popolare» potrebbe accogliere anche altri esponenti del centro, cattolici e laici, che oggi vorrebbero sostenere Parisi ma senza arruolarsi in Ncd. Quanto al capolista, è sempre più insistente, nel partito, la richiesta di un impegno diretto dell'ex ministro Maurizio Lupi.
Analoga richiesta, in Fratelli d'Italia, è stata indirizzata a Ignazio La Russa, storico leader della destra, che però pare orientato a confermare la consueta scelta di tenere distinto l'impegno politico nazionale e quello amministrativo. Sicuramente però sarà in prima fila nella campagna elettorale. Insieme ai consiglieri uscenti, Riccardo De Corato e Marco Osnato, e a Paola Frassinetti, oggi coordinatrice regionale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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