Centrodestra, patto a tre Berlusconi agli alleati: «Da soli contiamo niente»

Una «grande crociata per la democrazia e la libertà». Un mese e mezzo dopo il pienone azzurro del teatro Dal Verme, due settimane dopo la manifestazione unitaria del centrodestra in piazza Maggiore a Bologna, Silvio Berlusconi torna a scaldare la politica. E torna in campo nella campagna elettorale di Milano. Nel cuore di Milano. Arriva in corso Venezia alle 17 in punto di una domenica fredda e limpidissima. Ospite d'onore della scuola di formazione dei giovani militanti della Lega e di «Noi con Salvini». Il segretario del Carroccio non c'è ma manda un benvenuto. E calorosa è l'accoglienza dei giovani leghisti, nuove leve di un movimento alleato ormai da oltre 20 anni di Forza Italia, nella buona e nella cattiva sorte.E Berlusconi punta ancora sull'unità del centrodestra. Alla sinistra arrivano bordate. I 5 Stelle, dice, crescono grazie a due giovani che «bucano il video». La speranza per un Paese alle prese con quattro emergenze è il centrodestra. Un centrodestra potenzialmente vincente, purché unito. Ciascuno - avverte infatti l'ex premier - «da solo conta niente». Il perimetro di questo centrodestra corrisponde oggi ai colori di quella piazza bolognese: Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Senza preclusioni per chi volesse aderire al programma. «Non si tratta di trascurare qualcuno o meno - ha risposto l'ex presidente del Consiglio a chi gli chiedeva di Ncd - Abbiamo un programma preciso e tutti coloro che convergono su questo programma sono i benvenuti».Proprio i centristi, oggi, sono al centro di un ennesimo caso politico. È stretto, infatti, il legame fra le imminenti elezioni comunali di Milano e la tenuta della maggioranza in Regione Lombardia. La Lega Lombarda ha eletto il suo nuovo segretario, Paolo Grimoldi. E in via Bellerio l'aria che tira per Ncd è pessima. Il coordinatore regionale dei centristi, Alessandro Colucci, quindi, ha avvertito che Ncd potrebbe «valutare la strada migliore da percorrere» alle amministrative del 2016. Più che una minaccia, una constatazione, dal momento che è il sostegno di Ncd al governo di Matteo Renzi che rende tutto più difficile. Domani al Pirellone è prevista una nuova seduta del Consiglio regionale, primo banco di prova per tastare la tenuta dell'alleanza. Ma l'impressione, nei corridoi della Regione, è che solo un sostegno esplicito al candidato del Pd, Giuseppe Sala, comprometterebbe davvero la permanenza nella maggioranza regionale dei centristi, guidati in Lombardia da Maurizio Lupi.A proposito di candidati, Berlusconi in corso Venezia, si è detto convinto che Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, «sarebbe un candidato strepitoso» per indossare la fascia tricolore a Palazzo Marino. Ma ha anche aggiunto che sul tema delle candidature con gli alleati si vedrà la settimana prossima: «Abbiamo sondaggi in corso su tutte le città - ha spiegato - e secondo i risultati dei sondaggi ci orienteremmo».

Quel che è certo è che, come confidava il neo coordinatore comunale di Forza Italia, Fabio Altitonante, il leader - che si dice «molto ottimista» sull'esito del voto - sarà direttamente in campo a Milano. Come lo è stato in tutte le elezioni comunali precedenti. E come lo sarà anche Salvini. A questo punto, dopo la visita milanese di Renzi, sono tutti in campo. E la partita può davvero iniziare.

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