Centrodestra in piazza: «Serve tolleranza zero Patto per le periferie»

Gelmini (Fi): «Basta passerelle, servono fatti». Beccalossi (Fdi): «La gente non denuncia più i delitti minori»

«Non ci sono allarmismi a Milano? Il sindaco vive qui o altrove?». Lo domandava ieri la coordinatrice regionale di Forza Italia a poche ore dalla rissa sfociata nel sangue davanti al Pirellone e a una settimana dall'omicidio in piazzale Loreto. «Mentre per strada ci sono sparatorie e risse ogni giorno - attacca la Gelmini -, il governo viene qui a fare passerelle e si autoincensa con il sindaco sulla capacità di accoglienza e sulla riduzione dei reati. Qui servono soluzioni urgentissime per riportare la sicurezza, tolleranza zero e un piano mirato per le periferie da costruire anche con l'opposizione». In piazzale Loreto Fi e Fdi hanno organizzato ieri un presidio per chiedere non 150 ma almeno 500 nuovi militari. L'utilizzo dei soldati è stato contestato anche nei giorno scorsi da un pezzo della sinistra che governa con Sala. Ma «i milanesi - ha detto al megafono la consigliera azzurra Silvia Sardone - sono stanchi di pagare per l'ottusità ideologica della sinistra, speriamo che il sindaco lo abbia capito davvero e vada fino in fondo con la richiesta dei soldati, non rimanga solo una promessa del governo». Anche il capogruppo Fi Gianluca Comazzi spera che Alfano dia seguito alla promessa di trasferire 150 nuovi soldati a Milano, «mi auguro non sia la solita promessa pre-referendum». In piazza anche il governatore della Liguria Giovanni Toti, il coordinatore cittadino Fabio Altitonante.

L'invito a «non perdere tempo» arriva anche dalla Lega. Il segretario provinciale Davide Boni e il deputato Paolo Grimoldi chiedono al governo di «mandare subito i militari per pattugliare la città che rischia di trasformarsi in una polveriera, considerando anche gli oltre 3mila richiedenti asilo che bivaccano nella zona della stazione Centrale e che potrebbero presto creare problemi di ordine pubblico».

Il capogruppo regionale Fdi Riccardo De Corato avrebbe voluto sentire da Alfano qualche garanzia sul rimpatrio dei clandestini che sbarcano in Italia ma non hanno diritto allo status di profughi, «tra il 70 e l'80% dei casi secondo i dati del Viminale».

Il sindaco, prosegue De Corato, «ha ribadito che Milano continuerà a fare la propria parte ma nessuno al tavolo ha speso una parola sul tema caldo, il rimpatrio dei non aventi diritto all'asilo». E il capogruppo dei 5 Stelle Gianluca Corrado ricorda che «Alfano annuncia che a Milano non arriveranno più profughi quando in aula la maggioranza aveva dichiarato che non era possibile. Sembra uno spot».

ChiCa

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