Il centrodestra si compatta ma l'Ncd si spacca in due

Riunione tra Fi, Lega e Fdi in vista delle candidature a sindaco: Il Nuovo Centrodestra non è invitato e i «colonnelli» si dividono

Il centrodestra si compatta ma l'Ncd si spacca in due

Il centrodestra scalda i motori per la riconquista di Palazzo Marino. La campagna per le comunali è ripartita simbolicamente ieri, con il tavolo convocato proprio dai capigruppo comunali di opposizione, «quelli che vanno ogni giorno nei quartieri e parlano con la gente», e non dai colonnelli dei partiti: presenti Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Invitati, ma hanno declinato, gli esponenti del Polo dei milanesi. Il messaggio per l'esattezza era stato inviato al capigruppo (quindi a Manfredi Palmeri per il Polo) e agli esponenti di opposizione che siedono nell'Ufficio di presidenza (Riccardo De Corato di Fdi e Armando Vagliati di Fi). Un modo non troppo velato per rimarcare la consistenza politica del Nuovo Centrodestra a Milano: senza capogruppo e ha un solo consigliere, Carmine Abagnale, confluito appunto nel Polo perché per formare un gruppo autonomo in aula servono almeno tre eletti. Il «cuore della coalizione» che si propone come alternativa nel 2016 al centrosinistra e ai 4 anni targati Pisapia, come hanno rimarcato il capogruppo di Fi Pietro Tatarella e della Lega Alessandro Morelli, era dunque quello «seduto a questo tavolo, aperto a tutti quelli che vogliono aderire e alla società civile». Aperti dunque anche a Ncd, ma se vuole allearsi al Carroccio e non il contrario. E «come può presentarsi alternativo al Pd se governa con Matteo Renzi? Noi abbiamo le idee chiare» aggiunge Morelli. E per lanciare anche visivamente il messaggio, da fine maggio l'opposizione allestirà «punti di ascolto» nei quartieri sotto un unico gazebo e non più con quelli autonomi di Lega, Fi, Fdi. Gli esponenti andranno insieme a raccogliere dalla gente «proteste, priorità e a rappresentare i disastri compiuti da Pd e Pisapia in questi anni». Campi rom, occupazioni, autovelox, i «regali» ai centri sociali. Entro fine mese la sinistra deve votare la permuta dell'ex cartiera occupata dal Leoncavallo con due immobili comunali. Ma, avvertono De Corato e Marco Osnato per Fdi «il caso Leonka e Bilancio saranno un test, da ora in poi faremo battaglia ancora più compatta sui temi condivisi dei conti, della mobilità, della sicurezza». E a fine maggio convocheranno un'assemblea plenaria con tutti i consiglieri comunali e di zona dei tre partiti. «Partiamo dai temi e dal programma, poi si parlerà di candidati e metodi per la scelta». Nessuno escluso, neanche le primarie, anche se è meno nelle corde.

Giulio Gallera, coordinatore cittadino di Fi e pronto alle (eventuali) primarie è «soddisfatto, è il primo passo verso la riconquista di Milano nel 2016. Una coalizione che dovrà essere più ampia possibile e non replicare i vecchi schemi del centrodestra». Diverse le reazioni dal Nuovo Centrodestra. Se il coordinatore cittadino Nicolò Mardegan assicura che «Ncd Milano è in prima linea nella battaglia a Pisapia e pronto ad aprire un cantiere di idee per sconfiggere la sinistra», il senatore Roberto Formigoni scrive su Twitter: «Anche al Comune di Milano Fi e FdI si piegano ai diktat della Lega e pensano di poter fare senza Area popolare. Buon viaggio verso la sconfitta.».

Palmeri con Matteo Forte, area Cl, contesta l'esclusione di Ncd: «Si sono trovati per fare una minestra riscaldata. Non abbiamo partecipato perché più che passi avanti vediamo passi indietro. Noi lavoriamo per costruire un'alternativa a questa giunta, anche con chi ci ha creduto ed è deluso».

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