Cronaca locale

"Che confusione al governo. Così anche i saldi rischiano"

L'allarme di Borghi (FederModa): "Troppi decreti. Con questo calendario una flessione del 20 per cento"

"Che confusione al governo. Così anche i saldi rischiano"

Saldi finalmente al via domani a Milano e in tutta la Lombardia, ma l'incredibile babele dei colori assegnati a giornate e regioni e le continue incertezze del governo sulle riaperture fa già parlare i commercianti di un rischio flop. Ancor più grave dopo mesi di bilanci in rosso. Un allarme già lanciato dal presidente di Confesercenti Andrea Painini e ribadito da Confcommercio e FederModa Milano che stima in 340 milioni di euro il giro d'affari in città e nell'area metropolitana, ma quantifica anche una drammatica flessione di oltre il 20 per cento rispetto al 2020.

«Sono saldi all'insegna della confusione creata dal susseguirsi dei decreti del governo che destabilizzano i consumatori - la rasoiata di Renato Borghi, presidente di FederModa Milano - E, ovviamente, gli operatori, costretti a rispettare un calendario di aperture e chiusure alternato che non giova alle imprese. Non dimentichiamo però che rappresentano sempre una grande opportunità».

Le stime di spesa indicano che nella città metropolitana ogni famiglia spenderà mediamente 284 euro, con scontrini pro capite per 130 euro. «Abbiamo subito due lockdown - aggiunge Borghi -, perdendo oltre cento giorni di vendite nel pieno delle stagioni per chiusura forzata. Abbiamo investito in innovazione e presidi sanitari e, per il periodo natalizio, in addobbi e decori per trasmettere un giusto clima di fiducia alla collettività. Abbiamo visto nei clienti la voglia di tornare alla normalità, coltivare le relazioni e acquistare in sicurezza nei negozi di prossimità a chilometro zero. Per questo le attese dei saldi si fanno forti, rappresentando un importante volano per l'economia della città e della regione, ma anche un'importante occasione per i consumatori per l'acquisto di articoli di moda tanto desiderati a prezzi ribassati». Indubbiamente un'iniezione di liquidità per i negozi, a cominciare da quelli di abbigliamento che speravano nelle vendite di fine stagione per cercare di rientrare almeno parzialmente dalle ingenti perdite di quest'anno di pandemia. «Abbiamo bisogno di lavorare e di dare lavoro - l'appello di Borghi - Un terzo lockdown sarebbe insostenibile per i nostri negozi. Auspichiamo, dunque, che questi saldi siano saldi della ripartenza mirati verso una piena ripresa dei consumi interni».

Per questo, secondo FederModa, sarà del 30/40 per cento la percentuale media di sconto applicata dai negozianti che saranno invitati ad aderire all'iniziativa «Saldi chiari» promossa da Confcommercio Milano in accordo con le associazioni dei consumatori e che prevedono l'accettazione delle carte di credito, una facile accesso ai cambi merce per sostituire o anche rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice civile. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all'atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l'operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall'emissione dello scontrino fiscale che dev'essere presentato.

Particolare attenzione, dati i rischi connessi al contagio del virus, dovrà essere posta nella prova dei capi a cui il cliente ha comunque diritto con l'esclusione della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati.

Attenzione viene raccomandata agli acquirenti nella verifica dei prezzi e degli sconti.

Commenti