Da Chiasso alla Centrale un treno da "incubo"

La linea è la peggiore in Lombardia ed entra nella top ten delle tratte più degradate d'Italia

Da Chiasso alla Centrale un treno da "incubo"

La Milano-Chiasso quest'anno è la linea ferroviaria peggiore in Lombardia e tra le dieci peggiori d'Italia. Lo riporta il dossier «Pendolaria» di Legambiente. Nel 2018 la maglia nera tra le lombarde era la Brescia-Casalmaggiore-Parma. Invece quest'anno (la classifica esamina il periodo 2010-2017) il servizio più scadente è appunto quello della Milano-Chiasso, che passa da Monza e Como.

I punti a sfavore della tratta sono i frequenti ritardi, le soppressioni senza preavviso e il sovraffollamento dei treni. Tra Seregno e Milano viaggiano ogni giorno circa 40mila passeggeri su un numero di convogli giudicato inadeguato. Questa linea si interseca inoltre a Seregno con la S9 (Saronno-Seregno-Milano-Albairate) che raccoglie altre 40mila persone, creando un collo di bottiglia tra Seregno e Milano che aggrava ulteriormente i problemi su entrambe le tratte. La Milano-Chiasso risente già oggi del passaggio dei treni internazionali che percorrono la direttrice verso il nord Europa e ancora di più ne risentirà con il completamento del sistema AlpTransit, previsto nel 2021. «La linea scelta come peggiore in Lombardia - spiega Barbara Meggetto, presidente regionale di Legambiente - è esemplificativa delle tante difficoltà che sono costretti ad affrontare i pendolari nel loro viaggio casa-lavoro e casa-scuola. Non dimentichiamo altre tratte che registrano costantemente forti disagi, come la Brescia-Treviglio-Milano, la Asso-Seveso-Milano, la Milano-Tirano e la Lecco-Bergamo-Milano. Stupisce che i collegamenti tra i capoluoghi siano ancora così poco efficienti e sempre più problematici, come nel caso della Bergamo-Brescia o della Como-Lecco, tracciando un quadro di isolamento tra province attigue». Dal dossier emerge che il sistema ferroviario lombardo è molto sviluppato rispetto al resto d'Italia, ma sconta ancora problemi decennali: il 53 per cento delle linee è a binario unico, molte non sono elettrificate e le motrici viaggiano a diesel. Infine a un costante aumento dei passeggeri non corrisponde un miglioramento della qualità del trasporto. Un dato positivo è la riduzione dell'età dei treni, con una media di 16,3 anni.

Questo grazie alla progressiva dismissione di quelli più vecchi e l'introduzione dei nuovi. A gennaio arriveranno i primi nuovi treni di Trenord, saranno 180 con 1 miliardo e 600mila euro di investimento. Continuano però a circolare convogli di oltre 30 anni, con punte di 45.

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