Chili di droga dello stupro «Serviva per i festini hard»

Il Gbl è un solvente industriale che porta convulsioni e anche la morte A usarlo non i soliti tossicodipendenti, ma benestanti e professionisti

Nel peggiore dei casi dopo le convulsioni porta alla morte. Ed è la gioia degli stupratori. Il Gbl, la «droga dello stupro», è stato l'obbiettivo della guardia di finanza di Malpensa che negli ultimi mesi ne ha sequestrati 8 chili. E otto, quattro di Milano e quattro tra Palermo e Foggia, sono state anche le persone, tutte omosessuali tra i 30 e i 50 anni, denunciate nell'ambito delle indagini. «Il quantitativo può sembrare minimo – spiegano gli investigatori – ma per ottenere gli effetti di stordimento e abbassamento delle inibizioni ne sono sufficienti pochi millilitri: in un caso una persona è stata denunciata per il possesso di un flacone di 250 millilitri, equivalenti a quasi altrettante dosi».

Un solvente industriale di cui è stato scoperto anche questo altro inquietante utilizzo. Ed è proprio nella comunità omossessuale che questo genere di droga sta avendo molto successo, soprattutto in quella parte che si dedica a festini e a sesso estremo. Anzi, specificano le fiamme gialle, chi entrava in possesso del Gbl (Gamma-butirrolattone) diventava il punto di riferimento di chi voleva vivere una di queste esperienze. Se si è guadagnato il soprannome di «droga dello stupro» è perché, oltre agli effetti citati, provoca anche un'amnesia. Effetto molto gradito agli stupratori perché anche solo per rilevarne una minima presenza sono necessarie delle analisi del sangue entro le 24 ore dall'assunzione.

Le spedizioni bloccate dai militari provenivano da Polonia e Spagna ed erano dirette a cittadini italiani insospettabili: «Persone assolutamente normali che vivono in contesti sociali medio alti – chiariscono gli investigatori - la maggior parte sono professionisti a partita Iva, un profilo assolutamente diverso da quello del tossicomane». Nonostante l'apparenza, si dedicavano alle orge e spesso senza protezioni nonostante diversi dei denunciati fossero affetti dall'Aids.

E invece erano tutti dediti al Gbl, che normalmente viene utilizzato come solvente industriale per la produzione di plastica e pesticidi, ma che una volta assunto provoca effetti simili all'ecstasy. E in poco tempo: basta una mezz'ora con poche gocce in un bicchiere, magari versate quando nessuno se ne accorge, e si è «fatti». La facilità con cui si usa si unisce inoltre a quella nel reperirlo: ormai questa, come molte altre droghe sintetiche, viene agevolmente acquistata su internet. «Un fenomeno – specificano gli investigatori – che sta assumendo proporzioni preoccupanti così come la diffusione dell'Aids nella comunità omossessuale: quando si usano queste sostanze l'ultimo pensiero è il preservativo».

Uno squarcio su una realtà, tra chat dedicate o club privati, definita «inquietante» dai militari e che è stato possibile vedere anche grazie all'uso delle intercettazioni telefoniche.

Per adesso le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio e nel caso dei sequestri di Gbl dai sostituti procuratori Nadia Calcaterra, Rosaria Stagnaro e Nicola Rossato, ha portato alle otto denunce e a un arresto: M.G., un piacentino di 53 anni.

Ma quanto sia pericoloso l'utilizzo di queste sostanze lo spiegano i militari: «La differenza tra la dose necessaria a sballarsi e quella mortale è veramente minima, un ulteriore aspetto che la rende molto pericolosa».

Le convulsioni, il coma e la morte sono tra i rischi maggiori, ma non solo quelli: poco giorni fa è andato a processo proprio un assassino seriale che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, grazie al Gbl stordiva le vittime e dopo averle violentate le uccideva.

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