Cronaca locale

Chiude il Padre Beccaro: 300 bambini senza scuola

L'associazione Sarepta annuncia lo stop per motivi economici: coinvolti alunni di elementari, materna, nido e 56 dipendenti

Chiude il Padre Beccaro: 300 bambini senza scuola

«La scuola chiude, da luglio vi dovete trovare un altro posto». Un pacco di Natale amaro quello recapitato dall'associazione Sarepta a 300 famiglie di bimbi, dalle elementari al nido, e a 56 dipendenti del Padre Beccaro. Pochi minuti di riunione con il personale, il 10 dicembre, e un incontro lampo con le famiglie, cinque giorni dopo. «Ragioni economiche di forza maggiore» e l'istituto di via Marco Antonio Colonna 24, zona Fiera-Sempione, lascia a spasso i bimbi di elementare e materna, con accreditamento come paritarie, e quelli del nido, 25 utenti comunali, gli altri privati.

I motivi della chiusura sono economici, la trascrizione di un pignoramento, il 23 ottobre, da parte di Banca Etruria per 4,5 milioni. L'azione esecutiva nasce dal mancato pagamento delle rate del mutuo concesso a Sarepta il 30 settembre 2010. In un mese genitori e insegnanti hanno messo in piedi diversi tentativi di salvataggio. Riunioni carbonare e vertici di crisi improvvisati hanno portato a valutare l'opzione della Zolla, la ex scuola di Cl di via Colleoni, a poche centinaia di metri. Una speranza durata troppo poco. Da ultimo è spuntata l'idea di ricostruire la struttura a due passi dalla palazzina storica, nel terreno del convento delle suore di clausura di via Colonna, che le religiose avrebbero messo a disposizione. Ma anche in questo caso problemi di autorizzazioni e mancanza di requisiti di legge hanno fatto cadere l'opportunità.

All'orizzonte un futuro di incognite. Gli unici bambini «sicuri» di un posto per il prossimo anno sono i 25 utenti comunali del nido che, ha assicurato l'assessorato all'Istruzione, verranno assegnati ad altre strutture comunali in zona. Per gli alunni delle elementari paritarie il destino è appeso a un filo. «Sarepta ci ha liquidati con una riunione, poi non ci ha più dato nessun appoggio - spiega Laila, rappresentante della primaria - Hanno creato un grosso danno e non sappiamo come fare. I contatti che abbiamo avuto con le elementari di via Gattamelata non ci lasciano speranze. Dicono che già fanno fatica a soddisfare le richieste attuali». Senza contare la difficoltà di dover proseguire un percorso educativo e formativo, già iniziato, da tutt'altra parte. «C'è chi ha più problemi di altri - prosegue Laila - In seconda abbiamo un bimbo disabile. I tempi per il sostegno e l'iter burocratico collegato sono molto lunghi. La famiglia è molto preoccupata».

Discorso simile per la materna paritaria: «Dall'oggi al domani ci troviamo a dover trovare una scuola nuova per settembre - spiega Francesca, un'altra mamma - Il problema è che in zona c'è molta domanda e pochissima offerta. Adesso ancora meno. Speriamo di trovare qualcosa anche se ovviamente per i bimbi sarà un grosso disagio dover cambiare ambiente, metodo educativo e compagni». Del caso si interessa anche Nicolò Mardegan, consigliere di zona e coordinatore di NoixMilano: «Siamo al lavoro per un'alternativa alla chiusura. Stiamo valutando la disponibilità dei locali di Fiera Milano, come soluzione di emergenza. Questa vicenda dovrebbe fare riflettere il Comune sull'utilità fondamentale delle scuole paritarie, troppo spesso criticate a torto da questa giunta».

Ci sono 300 bimbi che aspettano una risposta.

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