Il cinema è in crisi? Può darsi, ma la passione e la cultura dei cinefili non dorme di certo. A tenerla viva, ben più dei multisala che proiettano sempre gli stessi titoli da botteghino, sono le associazioni che con pochi fondi ma tanta ricerca offrono al pubblico un patrimonio artistico che una volta cadeva sotto il nome di cinema d'essai. Pochi purtroppo gli avamposti in città dove, oltre all'attività della Cineteca Italiana e del mitico Mexico di Antonio Sancassani, si intersecano rassegne «mordi e fuggi» come il Milano Film Festival e le panoramiche sulle rassegne di Venezia e Locarno. A maggior ragione merita plauso e attenzione chi, nelle difficili periferie, ha lanciato una sfida colta ma attenta al territorio. Parliamo dell'associazione Barz and Hippo che un anno e mezzo fa ha preso in gestione il Beltrade, vecchio cinema parrocchiale in zona Loreto (via Oxilia 10). La sala, duecento posti in tutto, esiste da molti anni e per lungo tempo è stata aperta solo il sabato e la domenica proiettando film per le famiglie. Oggi, invece, offre una programmazione assolutamente originale che dà grande spazio al cinema indipendente, in particolare ai documentari. Una programmazione condivisa anche con il pubblico che all'inizio della stagione è stato chiamato a votare le pellicole preferite.
«Quando siamo stati contattati dalla parrocchia, abbiamo pensato subito di incrementare la programmazione ma senza mai prescindere dalla qualità» dice Monica Naldi, socia promotrice della piccola società che da anni si occupa di servizi cinematografici. «Le gestioni passate, che per un periodo si sono avvalse anche della collaborazione dell'Anteo, proponevano proseguimenti, cioè seconde e terze visioni, ma per un cinema periferico si tratta di una scelta difficile e problematica». Oggi il cinema Beltrade ha una programmazione quotidiana di quattro pellicole dalle 15 a mezzanotte. «Una scelta - sottolinea la Naldi - finalizzata a sostenere proposte che potrebbero apparire di nicchia ma che attingono al grande patrimonio delle pellicole indipendenti». A cominciare dai documentari presenti nelle rassegne internazionali. «Il cinema in questi anni è molto cambiato sotto il profilo linguistico e sono tante le pellicole che meritano di finire in sala». Una di queste è stato il premiato docufilm «Le cose belle» di Ferrente e Piperno che racconta i sogni di una generazione di bambini della periferia napoletana. Alla prima di fine estate, presente il regista, la sala era gremita e il pubblico ha partecipato al dibattito; perchè il Beltrade, oltre a fare cinema, è anche un luogo di ritrovo.
«Selezioniamo titoli interessanti che nessuno vuole o che sono stati nelle sale troppo poco. Affinchè questa formula funzioni, controbilanciamo il palinsesto con pellicole che incassano di più e, il sabato e la domenica, proiettiamo anche il cinema per bambini; non vogliamo dimenticare il quartiere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.