Cinema porno trasformati in bordelli: chiuse tre sale

Chi si chiede da tempo come possano sopravvivere - nell'era di internet e siti come l'arcinoto youporn.com - le sale cinematografiche a luci rosse, può trovare una risposta nell'inchiesta conclusa ieri dalla Procura di Milano. Che, a seguito delle indagini svolte nei mesi scorsi della polizia locale, ha messo i sigilli a tre cinema milanesi (l'«Ambra», il «Garden» e il «Sempione»), a una sala cinematografica di Mestre, a un'altra di Genova, di Catania e di Padova. I cinema venivano gestiti infatti a tutti gli effetti come dei veri e propri bordelli.
Gli indagati (20 in totale) utilizzavano le sale con il solo scopo di permettere che all'interno si tenessero prestazioni sessuali a pagamento offerte da uomini (omosessuali, transessuali, ragazzi giovani tra i quali anche minorenni) ad altri uomini con il pretesto di vedersi un film. I gestori dei cinema si garantivano così il guadagno non per la visione della pellicola (peraltro spezzoni senza alcuna trama oppure ripetuti a casaccio) ma grazie alla frequentazione dei prostituti e dei loro clienti. Che, a loro volta, con il pretesto della visione cinematografica, potevano usufruire delle prestazioni sessuali pagando il solo biglietto per la visione del film e restare così nella sala per tutto il tempo che desideravano.


A Milano sono finiti in carcere due gestori di cinema e un terzo uomo che aveva il compito di occuparsi del personale di una queste sale a luci rosse. Gli altri indagati sono dipendenti delle sale, cassieri e addetti alla sicurezza. L'accusa, per tutti, è piuttosto pesante: favoreggiamento della prostituzione anche minorile e di associazione per delinquere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica