In città 10mila firme per Salvini. Autonomia, duello Sala-Fontana

Oggi bis dei gazebo. Cecchetti: «I cittadini hanno capito»

In città 10mila firme per Salvini. Autonomia, duello Sala-Fontana

Una trentina di gazebo a Milano, circa 500 in Lombardia, e alla fine del primo giorno di mobilitazione la Lega raccoglie - solo in città - 10mila firme a sostegno di Matteo Salvini sul caso «Diciotti». Un bottino notevole nonostante il freddo e la pioggia a tratti di ieri. «L'obiettivo è di raddoppiarle», dice il vice capogruppo alla Camera e commissario milanese Fabrizio Cecchetti, che ieri ha partecipato al mattino a un gazebo a Milano nel pomeriggio a quello di Rho. «C'è stata una buona partecipazione, visto il tempo freddo e il poco preavviso. I milanesi hanno capito che la richiesta del processo è ingiusta perché Matteo Salvini ha agito per il bene pubblico e per difendere confini nazionali». «Non molliamo e Matteo non molla», ha concluso Cecchetti, preannunciando che l'iniziativa - che oggi va avanti, con una postazione importante come quella di San Babila - sarà replicata anche la settimana prossima.

Ma la giornata di ieri, per la Lega, è stata anche quella del nuovo duello a distanza fra il governatore lombardo, il «lumbard» Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala. Proseguendo il confronto a distanza sull'autonomia (e sull'aumento dei biglietti Atm) Sala ha ammesso che fra Comune e Regione la tensione si è alzata, e ha accusato Fontana di opporsi all'operazione voluta da Palazzo Marino sul trasporto pubblico locale con un obiettivo politico ben preciso, di natura politica. «C'è un sottostante che pesa come un macigno - ha detto - e cioè la dichiarata volontà della Lega di prendersi Milano. Ora il mio collega Fontana potrebbe anche cercare di negare, ma quando il suo capo Matteo Salvini viene a Milano, si mette su un muretto e urla cambiamo il sindaco a Milano, se non è una dichiarazione di guerra poco ci manca».

«Continuerò a combattere» ha assicurato Sala, chiedendo a Fontana «che chiede più autonomia, di essere più autonomo da Salvini». «E tutto tornerà più tranquillo». E il governatore ha replicato che Sala «considera negativamente l'autonomia regionale perché Regione Lombardia gli impedisce oggi di aumentare il biglietto del tram».

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