Città imbrattata per l'apertura di Expo

I lavori per ripulire le scritte dei writer? Solo dopo la manifestazione dei no global

Città imbrattata per l'apertura di Expo

Stefano Giani a pagina 5

Muri puliti per Expo? Quasi. Il Comune inizierà a cancellare graffiti e tag solo qualche giorno dopo l'inaugurazione del primo maggio. I soldi in bilancio sono pochi e con l'assalto dei movimenti antagonisti - nella versione «No Expo» - annunciato tra la fine di aprile e i primi di maggio, il lavoro e i fondi rischiano di andare subito in fumo. «Non mi fido di chi parteciperà alle manifestazioni No Expo - ammette l'assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza -: è inutile partire con la pulizia dei muri pubblici prima dei cortei». Non è un problema, secondo l'assessore, se le prime migliaia di turisti e i capi di Stato in arrivo per l'inaugurazione non troveranno la città perfettamente in ordine. «Non posso sprecare i soldi dei milanesi, il budget è già ridottissimo, circa 1,5 milioni di euro che ci permetteranno di cancellare le scritte da sette/diecimila metri quadrati di facciate». Il piano straordinario che in un primo tempo era annunciato per la metà di aprile è dunque rinviato almeno al 2-3 maggio.

Del resto basta girare dal centro alle periferie per vedere che la contestazione «No Expo» esplode anche dalle bombolette spray.

Oggi è l'ultimo giorno del Salone del mobile che, in questa edizione pre Expo, ha fatto registrare un ottimo successo. Soltanto in serata si avranno proporzioni numeriche precise, ma Roberto Snaidero, presidente del Salone, ha comunque anticipato i motivi di soddisfazione, costituiti dal riflesso della gioia degli operatori italiani e stranieri che hanno messo in vetrina prodotti e design. «Sono state recuperate le perdite di fatturato che negli ultimi anni avevano smorzato gli entusiasmi e fatto salire la preoccupazione. Ordini e commissioni sono lievitate». Naturalmente non sono mancate voci contrarie e discordanti. Al Salone si è presentato Beppe Grillo con il suo carico di critiche: «Il 70 per cento degli acquisti viene dall'estero, ma sono i consumi interni che vanno fatti ripartire». Intanto in questa settimana di Salone, che lascia ben sperare in vista di Expo, anche la città è tornata a vivere e le molte iniziative collaterali all'evento fieristico sono state frequentate da un pubblico finalmente massiccio.

Chiara Campo a pagina 2

È il modello lombardo il punto di partenza per rilanciare il centrodestra unita per Milano 2016. È il leit motiv del convegno organizzato da Maurizio Lupi, al quale hanno partecipato Maroni e Gelmini insieme con industriali, banchieri, intellettuali. Resta l'incognita Salvini.

«Uno sprezzo assoluto per i fondamentali valori della

specie umana». Così scrive il gip Giuseppe Gennari nell'ordinanza di custodia cautelare che accusa i «killer dell'acido» di associazione per delinquere. La coppia e il complice vengono definiti più pericolosi dei mafiosi.

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