Coronavirus

La città è a rischio paralisi ma il Comune non si muove

Verri (Lega): "Che inerzia". FI: "Spegnete Area B e C". FdI: "Così, i non privilegiati più esposti al contagio"

La città è a rischio paralisi ma il Comune non si muove

Una partenza complicata e il Comune che fa? Quali iniziative ha preso Palazzo Marino per attenuare le difficoltà di questo lunedì (domani) di riapertura delle scuole e di ripresa della piena - per quanto possibile - attività di lavoro? Nel territorio di Ats Milano si contano circa 150mila persone isolate o in quarantena, e questo impatta sui servizi, menomando per esempio l'offerta del trasporto pubblico. Trenord e Atm hanno già reso noto un numero molto alto di defezioni, con relativa riduzione delle corse. Di fronte a questo - ha chiesto subito il capogruppo di Forza Italia Alessandro De Chirico - «cosa sta facendo il Comune per far fronte all'emergenza?». «Purtroppo - si è risposto - non mi risulta che stia facendo nulla, nemmeno un invio della newsletter quotidiana per avvisare i milanesi che lunedì potrebbero esserci parecchi disagi per chi decidesse di utilizzare i trasporti pubblici».

Alto rischio di contagi nei luoghi affollati, compresi i mezzi pubblici, ma Area B e Area C restano imperterrite a limitare il traffico privato: non sono state spente. «Questa è una cosa che senz'altro si poteva fare - osserva De Chirico - anzi è la principale che dovrebbe fare un'amministrazione attenta a quel che accade in città, ma quando il faro che ti guida è l'ideologia, usare buon senso nella cosa pubblica è chiedere troppo». Non è la sola cosa da fare: «Si potrebbe intervenire sugli orari - aggiunge De Chirico - separare un po' i flussi dei negozi e degli uffici da quelli delle scuole. Si sono affrettati a fermare il post-scuola, ma non mi risulta abbiano avviato i bandi annunciati per reclutare il personale, né che abbiano trovato accordi con parrocchie o associazioni per gli spazi».

Tutto il centrodestra che boccia l'inerzia del Comune: «Serve la massima cautela e ancora più attenzione negli atteggiamenti quotidiani però le istituzioni devono fare la loro parte - premette il capogruppo leghista Alessandro Verri - il Comune ad esempio deve garantire la sicurezza dei propri dipendenti fornendo mascherine e garantendo la sicurezza sul posto di lavoro (cosa che non sta accadendo) poi nel caso del Consiglio comunale e dei Consigli di municipio svolti on line il Comune non ha fatto nulla, e avrebbe potuto mettere a disposizione dei consiglieri spazi idonei per svolgere le loro funzioni in presenza».

Lunedì il Consiglio riprende da remoto, discutendo il Piano aria clima. Da questo parte il capogruppo di Fdi Andrea Mascaretti: «La sostenibilità - dice - è ambientale, ma anche sociale ed economica. Tutto ruota intorno all'idea dell'elettrico, dell'andare a piedi o in bici, senza motore, ma il Comune non si preoccupa di ciò che questo significa davvero, sposta solo l'inquinamento un po' più in là». «Le scelte fatte - spiega Mascaretti - irrigidiscono una città che è dinamica. Se tiri fuori dal cappello Area B blocchi le auto sulla carta più inquinanti, ma stai bloccando lavoratori e cittadini che non possono permettersi un'auto nuova». «Inoltre - ed eccoci al Covid - disincentivi l'uso dell'auto privata che aiuta la sicurezza sanitaria. Più gente va sui mezzi, più aumenta la possibilità di contagio. Area B è un simbolo di iniquità, manda i più poveri sui mezzi pubblici e quindi li espone a rischi. Trovo sconvolgente tutto questo». «Arrivano i fondi del Pnrr - prosegue - e abbiamo un'economia che è devastata dal Covid. In questa fase occorrerebbero impulso e visione, potrebbero fare la differenza.

Ma se non hai visione, se abbandoni metà della popolazione e se difendi un'idea di città che è egoista, a misura di qualche élite».

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