La città sempre più cinese anche negli spot

Non solo Chinatown o l'ex sede Unicredit in Cordusio. Arrivano i cartelloni in ideogrammi

«Suzhou Amusement Land» è la Disney World cinese. Compie vent'anni, un enorme cartellone pubblicitario celebra l'anniversario e punta (ovviamente) ad attirare turisti. Non siamo a Shangai ma nella centralissima piazza Cadorna di Milano, che tra sei giorni si prepara a accogliere milioni di visitatori per Expo. Gli ideogrammi svettano sul palazzo della stazione e all'ombra dell'«Ago e filo», la scultura multicolore disegnata da Claes Oldenburg, simbolo della piazza. Dopo Pirelli, Palazzo Broggi - ex sede Unicredit di piazza Cordusio venduta una settimana fa al gruppo Fosun per 345 milioni - e il pressing di mister Bee Taechaubol sul Milan, anche le piazze storiche «parlano» cinese. Il Dragone sta conquistando Milano. Il quartiere Sarpi è rimasto solo simbolicamente la città cinese. Le insegne con gli ideogrammi hanno invaso Brera e le vie storiche del centro. C'è la sartoria in Foro Bonaparte, a 500 metri dal Castello, il bar vicino al Teatro Strehler, la lavanderia in via Anfiteatro, tra corso Garibaldi e parco Sempione.

Catene come «Tong Tong», «Wow Nail» e altri marchi hanno aperto dozzine di spa dove le sciure della Milano bene fanno la coda per la manicure o pedicure a prezzi popolari. Le location? Vicino al Duomo, al tribunale o al Cenacolo. E sul sito www.vendereaicinesi.it si offre di tutto: dagli autolavaggi ai loft da un milione di euro.

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